Parti in acqua tra luci, colori e musica all’ospedale di Legnano. Grazie a Bianca

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LEGNANO – Partorire in una doccia Jacuzzi (nella foto sotto), col beneficio di acqua calda e vapore, ma anche di idromassaggio, luci colorate, aromaterapia e ascoltando la propria musica preferita, per permettere alle gestanti un travaglio in analgesia naturale. Sarà possibile in tutte le 4 sale parto dell’ospedale di Legnano grazie al generoso dono (più di 50.000 euro) della Fondazione “Il Germoglio di Bianca” in memoria di Bianca Ballabio, la giovane legnanese, studentessa di Medicina all’Università di Sassari, morta in un incidente stradale. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito i Lions Club Legnano Carroccio e Legnano Host, con il coordinamento della Fondazione 4 Ospedali presieduta da Norberto Albertalli.

legnano ospedale gestanti fondazione«In un periodo in cui siamo chiamati su tantissimi fronti – ha commentato oggi, mercoledì 24 novembre, il direttore sanitario dell’Asst Ovest Milanese, Cesare Candela, nel presentare l’innovazione – è molto bello celebrare qualcosa che contribuisce all’umanizzazione di un momento bellissimo per la vita di tutte le donne. Queste non devono sentirsi in ospedale, che pure è il luogo più sicuro, ma come a casa».

«Che gioia vedere realizzati i suoi sogni»

«Parlare di Bianca e della Fondazione a lei intitolata – hanno osservato i genitori Massimo e Michela – per noi è sempre un mix di gioia e dolore, ma oggi ci concentriamo sulla gioia che ci riempie vedere realizzato quanto portato avanti in suo nome: un reparto di eccellenza dal punto di vista tecnico. La passione e l’entusiasmo che abbiamo visto in medici e ostetriche per questa donazione sono gli stessi sentimenti di Bianca, che purtroppo non è riuscita a fare di persona quello che vediamo oggi. Grazie a quanti ci hanno dato supporto morale e la possibilità concreta di fare qualcosa. Oggi si chiude un cerchio.

legnano ospedale gestanti fondazione ballabio«La targa posta in memoria di Bianca all’università di Sassari (qui sopra, nda) ci riempie molto di orgoglio. Alla stessa università c’è una borsa premio di 3.000 euro per il migliore studente dell’anno accademico in cui sarebbe stata Bianca, che sarà assegnata il 30 novembre». Da parte sua, Andrea Piana, prorettore vicario dell’università sarda, si è detto «orgoglioso di aver dato il nostro minimo contributo. Siamo vicini ai genitori di Bianca e felici di sostenerli con queste iniziative».

Quasi 900 nascite all’anno

L’inaugurazione delle speciali docce per il parto è stata anche l’occasione per fare il punto sull’attività dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale che, anche in questo delicato periodo pandemico, risponde ai problemi di salute della popolazione femminile, in ogni fase della vita, garantendo percorsi sicuri e di tutela del benessere di donne e neonati. Lo scorso anno nel reparto legnanese sono nati 872 bambini, una ventina dei quali da mamme Covid positive e 50 in più dell’anno precedente. Il secondo lockdown (autunno 2020) ha prodotto un calo significativo delle nascite, con una risalita negli ultimi due mesi.

«La mission del reparto – ha ricordato il direttore, Guido Stevenazzi – sono l’umanizzazione e l’offerta di servizi di alta qualità, due pilastri difficilmente conciliabili». Stevenazzi ha citato, fra l’altro, la disponibilità di diagnosi prenatali invasive e dello studio aneuploidie (la stima del rischio individuale di un feto con anomalie cromosomiche maggiori) nell’attività ambulatoriale ostetrica, con il supporto della consulenza genetica; la multidisciplinarietà nell’approccio alle gravidanze a rischio materno e fetale (con psicologi, diabetologi, cardiologi, neurologi ecc.); l’assistenza ostetrica e infermieristica 24 ore su 24 in puerperio per supporto pratico e psicologico, con il contatto a pelle puerpera/neonato; il recente acquisto di un sistema computerizzato di monitoraggio fetale con centralizzazione in una apposita sala di controllo del Bcf  (battito cardiaco fetale) di tutti i travagli attivi; la riuscita di oltre il 60% nel rivolgimento di feti podalici; la prossima ufficializzazione della sezione di patologia neonatale; e, in ginecologia, l’utilizzo di tecniche mininvasive in chirurgia e oncologia, oltre ai trattamenti della statica pelvica e a breve anche dell’incontinenza urinaria femminile in uroginecologia.

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