Ospedale di Gallarate, la Lista Cassani contro il presidio Pd: «Eravate in 32»

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GALLARATE – Lo scorso sabato davanti all’ospedale di Gallarate si è tenuto il presidio del Pd. «Lo comunico io alla cittadinanza perché pare che nessuno se ne sia accorto a parte i 32 presenti. Alcuni di questi non erano neppure di Gallarate». Tanto sarcastico quanto duro l’intervento in consiglio comunale di Thomas Valentino (Lista Cassani) in merito alla manifestazione organizzata dal Pd per denunciare i disservizi – alcuni ormai cronici – all’interno del Sant’Antonio Abate. 

Faziosità e strumentalizzazione

Considerato che soltanto un mese e mezzo fa i candidati per le liste collegate a Margherita Silvestrini e Massimo Gnocchi erano più di 140, secondo Valentino qualcuno dovrebbe porsi delle domande. «La più importante è la seguente: in pochi se ne sono accorti o in molti non hanno condiviso la faziosità della protesta nonché la strumentalizzazione politica di un tema così importante come quello sanitario?», ha detto il consigliere di maggioranza. «A tutti i noi sta a cuore il tema sanitario. Ma non è con i falsi proclami che si risolvono i problemi, bensì con il lavoro di gruppo».

I poveri cristi

Non si è fatta attendere la risposta del capogruppo dem Giovanni Pignataro: «Comunichiamo a Valentino che nei quattro presidi dell’Asst Valle Olona (Gallarate, Busto, Saronno e Somma) sono rimasti 18 anestesisti e si ventila che siano possibili dimissioni di massa. Chiunque è un povero cristo come me e deve andare al pronto soccorso ad accompagnare il figlio che si è fatto male, deve farsi quattro ore per farsi mettere sei punti in testa. Questa è la realtà di chi non può pagarsi la sanità privata. Andare a contare i manifestanti significa non rendersi conto che la realtà è drammatica». Il numero così esiguo di medici è stato però immediatamente confutato dal consigliere della lista Cassani Michele Aspesi (che di professione fa proprio  l’anestesista, ma all’Asst Sette Laghi): «La disinformazione non serve. Gli anestesisti non sono diciotto ma sono il doppio, al netto di dimissioni già annunciate. Che poi sia una situazione critica e un problema da risolvere è vero».

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