GALLARATE – La Pediatria trasferita a Busto Arsizio, così come l’Urologia e il reparto di Otorinolaringoiatria. «Sta chiudendo anche l’Oncologia e lo tsunami Covid ha portato alla chiusura di 53 letti di Riabilitazione: parliamo di mille persone l’anno ricoverate con degenza media e di indice di complessità da reparto per acuti». La denuncia arriva da Francesco Zaro, ex primario (oggi in pensione) del Sant’Antonio Abate. E proprio davanti allo storico ingresso di via Magenta questa mattina, 23 settembre, ha raccolto l’invito della candidata del centrosinistra Margherita Silvestrini per denunciare assieme a lei il depotenziamento dell’ospedale di Gallarate. Il giudizio del medico è una sintesi amara: «La fotografia delle risorse oggi attive è sovrapponibile a quella dei primi Anni Ottanta».
Indietro di 40 anni
In attesa del nuovo ospedale unico Busto-Gallarate, un tema peraltro al momento congelato e un progetto su cui il centrosinistra è contrario, la sanità cittadina secondo Zaro ha dunque fatto un passo indietro di 40 anni. «E’urgente riorganizzare oggi la risposta allo tsunami della cronicità e disabilità che non passerà come il Covid, ma al contrario continua a crescere. Una domanda a cui l’ospedale nuovo per acuti non può rispondere, anzi ne soffrirà l’ondata in termini di inefficienza».
La telefonata alla Moratti
Se vincerà le prossime elezioni, dice Silvestrini, la prima cosa che farà è una telefonata all’assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti. «I sindaci sono responsabili della salute dei loro concittadini e io ricevo da mesi telefonate di gallaratesi preoccupati perché, a causa dello svuotamento del Sant’Antonio Abate, non ricevono più una risposta adeguata ai loro bisogni. I reparti chiudono e i primari che vanno in pensione non vengono sostituiti: qui c’è in gioco il diritto alla salute».
M24 TV Silvestrini (centrosinistra): «Gallarate sostenibile, è ora di scelte concrete»