Patto per il lavoro e made in Italy a Milano, la firma delle associazioni artigiane

MILANO – Un evento dedicato al lavoro artigiano e all’importanza della formazione, sottolineando la sempre maggiore carenza di artigiani, per sancire l’adesione delle associazioni artigiane e delle piccole imprese industriali di Milano al Patto per il Lavoro promosso da Palazzo Marino, è stato il cuore di questa mattinata milanese.

Il “Patto per il lavoro. Made in Milano. La cura, l’attenzione, la cultura e la qualità dell’artigianato e della micro e piccola impresa ambrosiana”, si è aperto con il saluto del sindaco di Milano Giuseppe Sala: “la firma del Patto per il Lavoro da parte delle associazioni artigiane e del mondo delle piccole imprese non è burocrazia. Il periodo storico che stiamo vivendo ci impone di agire per creare lavoro“, ha proseguito, “questo è il momento delle idee e delle soluzioni, da trovare insieme, consapevoli del significativo contributo che il settore delle piccole imprese artigiane e industriali danno allo sviluppo e alla crescita di Milano e dell’intero Paese”.

L’evento è stato aperto dall’assessora Cappello e dalla presidente del Salone del Mobile di Milano Maria Porro, e ha visto poi partire un primo dibattito dedicato alla capitale del design e alla presenza, sempre più rara, di figure artigiane come falegnami e tappezzieri. Le conclusioni della giornata vedranno l’assessora Cappello affiancata da Carlo Sangalli, presidente Camera di Commercio Milano Lodi Monza Brianza.  

Riflettere sulla formazione, con riferimento a un ambito – quello dell’artigianato – che da tempo soffre la mancanza di un adeguato ricambio generazionale, è quanto mai necessario – ha dichiarato l’assessora – vuol dire uscire dalle enunciazioni astratte e cercare il modo per rispondere a un bisogno, per colmare un gap”. Poi ha aggiunto: “per far sì che Milano sia città della formazione, delle opportunità, del buon lavoro e del rilancio serve impegnarsi coralmente, fare rete, cooperare e sostenersi a vicenda”.

Il Patto per il Lavoro è stato sottoscritto ad aprile di quest’anno tra il Comune di Milano e otto soggetti coinvolti attivamente nei processi di impiego della città: CGIL, CISL, UIL, Camera di Commercio, Confcommercio, Assolombarda, AFOL e Città metropolitana di Milano. In questi mesi hanno poi aderito le università milanesi, la rete Its, il Forum Terzo settore, Assolavoro, Associazione Enti di formazione, l’Alleanza cooperative. 

Il convegno

Due i panel previsti in Sala Alessi, con la presenza di esperti e le testimonianze di imprenditori: il primo dedicato alla riqualificazione professionale, con un’attenzione ai NEET e agli over 50 e all’utilizzo strategico delle risorse del PNRR; il secondo incentrato sul ruolo dei Fab Lab e delle reti dei maker milanesi.  

Grazie alla presenza di Stefano Mirti, Direttore della Scuola Superiore d’Arti Applicate, e di Annibale D’Elia, Direttore Economia Urbana, Moda e Design del Comune di Milano, l’Amministrazione ha potuto rispettivamente valorizzare il contributo delle Scuole Civiche nell’attivazione di percorsi di formazione e qualificazione professionale, e raccontare bandi, dal Crowdfunding civico a Mi-15, attenti a sostenere e promuovere progetti di micro impresa a valenza sociale e orientati all’economia circolare e non solo. 

Il tessuto economico che nel nostro territorio è composto in gran parte da piccole imprese – dichiara Alessandro Fedeli, Presidente ACAI/Casartigiani – se sostenuto da un rapporto stretto con le istituzioni, può produrre stimoli importanti verso l’innovazione ed è destinato a far crescere l’offerta favorendo l’occupazione soprattutto giovanile. Le imprese artigiane che operano a Milano stanno cercando soluzioni logistiche in un territorio fortemente trasformato. Il Patto per il lavoro può valorizzare i mestieri che si richiamano alla cultura artigiana favorendo una politica che consenta di conciliare produzione e rispetto dell’ambiente”.   

“Il Patto per il Lavoro – ha affermato Gianni Barzaghi, Apa-Confartigianato Milano – tocca temi fondamentali per le nostre imprese e i nostri artigiani, in primis quello di creare un humus favorevole alla crescita delle realtà che scelgono Milano per la loro avventura, con prodotti e servizi che nascono nella ‘city’ e trovano un pubblico che va ben oltre i confini cittadini”. La cultura d’impresa “è questione nodale perché permette di veicolare ai giovani il bello del saper fare, del mettersi in gioco in prima persona e guidare attività che diano lavoro e creino valore. In questo senso lo sguardo al futuro è l’elemento che può fare la differenza, lavorando per mitigare la distanza tra le esigenze delle imprese e il mondo della scuola”. Lato aziende, “il tema sta nel sostenere la transizione, che è insieme digitale ed ecologica, per costruire oggi radici solide assicurando sostenibilità e vita alle MPI, permeate di valore artigiano”.   

“Formazione, innovazione, sinergia pubblico/privato e contaminazione di esperienze – ha aggiunto Paolo Galassi, Presidente A.P.I. – sono la chiave per il futuro delle PMI. Milano è la città del fare, con il ‘Patto per il lavoro’ intendiamo contribuire sempre più fattivamente al rilancio imprenditoriale, all’incremento occupazionale e all’inclusività.”   

“Con il Patto per il Lavoro – ha sottolineato Stefano Fugazza, Presidente Unione Artigiani – dobbiamo avviare un progetto dal valore generazionale nella città simbolo dell’economia italiana. È una preziosa occasione per lanciare un messaggio forte e chiaro ai giovani: nell’artigianato ci sono spazi e opportunità di guadagno. Ripartiamo da loro, coinvolgiamoli già dalle scuole medie, promuoviamo incontri con i Maestri artigiani” E ancora, “parliamo con i genitori, pensiamo ai licei dei Made in Italy con un’attenzione alla rete, all’internazionalizzazione, alla Green Economy, alla capacità di fare impresa. Con la formazione e le politiche attive possiamo offrire una possibilità ai Neet come agli over 50 espulsi dal mercato di lavoro”.   

“Artigiani, micro e piccole imprese – ha spiegato Matteo Reale, Presidente CNA Milano – sono attori essenziali della trasformazione produttiva e sostenibile della città. Il Patto per il lavoro rappresenta un passo importante per lo sviluppo e l’incremento occupazionale, attraverso politiche comuni sulla formazione, l’innovazione di processo e di prodotto, le nuove imprese, l’imprenditoria femminile”.   

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