Pedemontana, il pedaggio senza casello è lecito: l’Authority boccia tutti i ricorsi

MILANO – Disco rosso dell’Autorità per la concorrenza ai ricorsi degli automobilisti ignari di dover pagare un pedaggio per percorrere l’autostrada Pedemontana lombarda. Nessuna vessazione e nessuna violazione del codice del consumo, secondo una sentenza dell’Autorità del 21 dicembre scorso, che ha esaminato una pioggia di ricorsi del triennio maggio 2018-maggio 2021. Pedemontana però dovrà migliorare la sua comunicazione agli utenti. Lo riporta l’Agenzia Dire.

Il pedaggio si paga

Nessuna speranza di non pagare per gli utenti che avevano fatto ricorso contro i pedaggi in modalità “free flow”: l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha coinvolto nel procedimento anche l’Autorità di regolazione dei Trasporti, riconosce la “peculiarità” della riscossione operata da Pedemontana. Il sistema “free flow” infatti sarebbe «conforme alle prescrizioni formulate dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE)». Chi percorre la A36 da Cassano Magnago a Lentate sul Seveso o le tangenziali di Varese e Como (41 km circa a pagamento) è tenuto a pagare, quando gli arriva a casa il bollettino.

Cartelli più chiari

In compenso arrivano una serie di prescrizioni obbligatorie da parte di Agcm alla società controllata da Regione Lombardia riguardo i cartelli esplicativi “Autostrada a pedaggio senza barriere-pagamento entro 15 giorni” all’ingresso delle rampe e diciture del tipo “Pagamento pedaggio a cura degli utenti entro 15 giorni” e “Modalità pagamento sito internet Pedemontana” sui pannelli luminosi sovrastanti l’autostrada. Per «consentire agli utenti di avere una più evidente percezione di intraprendere un’autostrada a pedaggio senza barriere».

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