Pendolari: «Da Trenord disservizi seriali e dati fuorvianti, altro che miglioramenti»

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GALLARATE – Una copertina confezionata per dare un’immagine di successo dell’attuale gestione. Così i comitati dei pendolari e dei viaggiatori del Tpl della Lombardia liquidano la nota stampa di Trenord apparsa nei giorni scorsi in cui l’azienda afferma di aver migliorato le sue prestazioni, dai posti disponibili ai nuovi convogli. Di seguito, in sintesi, i rilievi mossi dai comitati ieri, venerdì 24 giugno.

1) Il miglioramento delle performance, tanto sbandierato da Trenord, non trova riscontro nella realtà quotidiana, anche a causa di un sistema che non è in grado di reagire in tempi rapidi ed efficaci ai numerosi disservizi che si verificano serialmente e con impressionante frequenza, specie su alcune linee e su corse vitali per i pendolari.

Relativamente alla cancellazione delle corse, di fatto imputabili all’azienda sono anche quelle dovute ad un livello di conflittualità anomalo, nonché i problemi organizzativi causati dalle croniche carenze di personale e organizzative. Nel novero delle soppressioni, che sfuggono purtroppo alle statistiche, rientrano anche le frequenti limitazioni e deviazioni di percorso, che si traducono di fatto, per chi deve prendere un treno limitato, in una soppressione. Senza contare che gli effetti di ritardi e cancellazioni sono peggiorati da una comunicazione spesso imprecisa quando non assente.

Non contano i posti, ma le frequenze

2) Osserviamo che si continua a utilizzare impropriamente il parametro dei “sedili offerti”, di ben scarso significato per quantificare il servizio ferroviario, fuorviante e che si presta ad una costruzione distorta dei dati. Si possono fare viaggiare inutilmente in ore serali convogli in doppia composizione (ghiotta occasione per ani di vandalismo e che mette a repentaglio la sicurezza di viaggiatori e personale), che vanno così a incrementare il numero dei posti totali offerti, ma dimezzare al tempo stesso le frequenze nella giornata. Ne sono la riprova i quotidiani affollamenti, specie in area milanese.

Aggiungiamo che il piccolo recupero di corse rispetto ai forti tagli apportati già prima e durante la pandemia, lascia parzialmente scoperta la fascia serale e alcune linee dove non si è per nulla ritornati ai servizi 2019.

3) La consistente e apprezzata fornitura di nuovi convogli (per 2/3 la flotta è ormai costituita da treni di ultima generazione) assieme agli annunci su progressi delle officine di manutenzione (implicita ammissione di quanto denunciamo da sempre) avrebbe dovuto portare a percentuali di ritardi e cancellazioni ben migliori di quelle annunciate con enfasi. In realtà, nonostante una flotta in gran parte svecchiata, andiamo solo un po’ meno peggio di prima.

Biglietti elettronici questi sconosciuti

4) Quanto al rinnovo dei canali e delle forme di vendita, siamo speranzosi ma anche timorosi di fronte al programma di un’azienda che all’estate 2022 in tutta Porta Garibaldi di superficie (e passantino) non ha una sola obliteratrice di biglietti elettronici, di uso comune dopo anni dall’introduzione dello Stibm.

Prendiamo infine atto che Regione e Trenord continuano ad essere inadempienti da oltre due anni e mezzo riguardo alla convocazione dei Tavoli di Quadrante.

Fra i firmatari, Associazione Ml.MO.AL., Associazione pendolari novesi (Apn), Comitato pendolari bergamaschi, Comitato pendolari Como-Lecco, Comitato pendolari cremaschi, Comitato pendolari della Bassa Bergamasca, Comitato pendolari del Meratese, Comitato pendolari di San Zenone al Lambro e comuni limitrofi, Comitato pendolari Gallarate-Milano, Comitato pendolari Lecco-Milano.

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