Per la Provincia i “civici” lanciano il candidato unico. E la grande coalizione

provincia magrini candidato

VARESE–  Se il centrodestra varesino, all’indomani del vertice di palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, riunione che rimette in asse la coalizione in vista delle elezioni amministrative, sarà in qualche modo costretto a sotterrare l’ascia di guerra, dai “civici” arriva una proposta per mettere tutti d’accordo a prescindere. Un’idea che Marco Magrini (foto), referente di Esperienza civica e sindaco di Cassano Valcuvia, butta lì per le prossime consultazioni provinciali, in agenda il 31 ottobre. Ecco l’idea: “Per la presidenza scegliamo un candidato unico e condiviso, un civico che sia sopra le parti e possa garantire un periodo di amministrazione che guardi esclusivamente ai problemi, non alle segreterie dei partiti, un presidente che faccia gli interessi dell’ente provincia e, quindi, dei cittadini, e di nessun altro”.

provincia magrini candidato

Grande coalizione ma a termine

Possibile?  Magrini va oltre le liti e le primogeniture che hanno sinora caratterizzato le scelte dei candidati e la formazione di alleanze in funzione di vere o presunte leadership (nel centrodestra locale, tra Forza Italia e Lega, lo scontro non è al momento risolto), mira a ricomporre le divisioni con una sorta di “grosse koalition” che veda tutti coinvolti e tutti responsabili. “Per una semplice ragione – spiega Magrini – Siamo in un periodo di transizione. E’probabile che ritorni presto l’elezione diretta del presidente della Provincia, cioè la parola sia restituita ai cittadini (in proposito c’è già un disegno di legge, ndr). Nel frattempo, però, bisogna amministrare con risorse limitate, di sicuro insufficienti per gestire scuole, strade, sistema idrico e quant’altro concerne la Provincia. Assumiamoci dunque le nostre responsabilità,superiamo i tanti, troppi distinguo e mettiamoci assieme per affrontare questo difficile periodo. Nella speranza che assieme al voto ai cittadini ritornino anche i necessari, irrinunciabili finanziamenti”.

Quale risposta?

Bella da dirsi, un po’più difficile da attuarsi. Soprattutto in un contesto dove i partiti maggiori non sembrano intenzionati a mollare lo scettro, con il centrodestra che bene o male, obtorto  collo, si ricompatterà anche nel Varesotto (i diktat dall’alto hanno sempre avuto effetto in sede locale), con la Lega che mai stringerà intese con il Partito democratico,  la proposta di Magrini, pur commendevole nelle finalità, rischia di non avere gambe per camminare. Se così non fosse, la politica locale spariglierebbe rispetto al contesto nazionale e agli schemi di sempre. Ma non spariglierà.

Provincia magrini candidato – MALPENSA24

,