Percettori reddito cittadinanza nei parchi? Per l’assessore Attolini la strada è in salita

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BUSTO ARSIZIO – I percettori del reddito di cittadinanza impiegati per sanificare i giochi nei parchi? «Se ne riparla a luglio». Per l’assessore ai servizi sociali Osvaldo Attolini la proposta avanzata da Paola Reguzzoni non è così semplice da realizzare. E comunque non sarebbe in linea con i presupposti della legge. Insomma, per il delegato di Palazzo Gilardoni è quasi un pollice verso: «La possibilità di impiegare queste persone per lavori che comportano una esposizione a rischio di contagio mi lascia molto perplesso dal punto di vista sanitario e delle responsabilità da parte dell’ente».

I percettori del RdC

Sono 1.009 in tutto a Busto Arsizio le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza, il sussidio istituito dall’allora governo gialloverde su forte spinta del Movimento Cinque Stelle per garantire un sussidio minimo di sussistenza ai nuclei familiari in difficoltà. Di queste, 418 sono definite in condizioni di fragilità, e dunque difficilmente impiegabili nei “progetti utili alla collettività” (Puc), con i quali chi riceve il sussidio dovrebbe “restituire” alla comunità in cui risiede per un numero di ore compreso tra le 8 e le 16 a settimana. Prima dell’emergenza Covid-19, il Comune di Busto Arsizio aveva già iniziato un percorso per la realizzazione dei Puc, che avevano suscitato interesse da parte di Agesp e della biblioteca civica: «Dopo la prima riunione del 27 febbraio con i dirigenti del Comune e di Agesp, ce ne sarebbe dovuta essere un’altra il 3 marzo con le associazioni del terzo settore, ma il Covid ha interrotto tutto il lavoro che era in corso» fa sapere l’assessore Attolini, che risponderà in consiglio comunale alle proposte della consigliera leghista Paola Reguzzoni ma anche del Movimento Cinque Stelle, sempre sul tema.

«Molti paletti nella norma»

osvaldo attolini bustoNel frattempo i servizi sociali sono stati impegnati sul fronte dell’emergenza alimentare e sociale, e i Puc sono stati accantonati, come in tutta Italia, e solo ai primi di giugno la pratica verrà ripresa in mano in via Roma. Ma per Osvaldo Attolini difficilmente potrà essere la soluzione per la riapertura dei parchi giochi: «La ratio della norma è quella di dare a queste persone non un lavoro vero e proprio ma una sorta di tutoraggio per consentire loro di rendersi utili, valorizzandone le competenze oppure facendo formazione in vista di future occasioni occupazionali, che dovrebbero mettere a disposizione i “navigator” dei centri per l’impiego – sintetizza l’assessore ai servizi sociali – ci sono molti paletti nella normativa nazionale, che impongono di destinare queste persone ad attività complementari a quelle dell’ente su progetti mirati, non per supplire carenze di organico».

Se ne riparla solo a luglio

Il Comune, da parte sua, deve farsi carico di fornire informazioni utili per il corretto inserimento nei progetti, garantire la copertura assicurativa contro infortuni, assicurare la responsabilità civile per eventuali danni e svolgere un ruolo di coordinamento e di monitoraggio dei singoli progetti. «In ogni caso – sottolinea l’assessore Attolini – l’applicazione dei PUC è stata rinviata a metà luglio e quindi comunque i percettori del Reddito di Cittadinanza non sono utilizzabili fino a quel periodo. La possibilità di adibirli a lavori che comportano una esposizione a rischio di contagio mi lascia molto perplesso dal punto di vista sanitario e delle responsabilità da parte dell’ente. Se poi i PUC devono intendersi come occasioni di arricchimento non mi sembra proprio il caso di far sanificare i parchi pubblici». Anche perché il lavoro dei percettori del reddito dovrebbe essere sottoposto a controllo e monitoraggio da parte dei dipendenti del Comune e di Agesp. «L’onere di questa attività», aggiunge l’assessore, «non è indifferente ed i vantaggi a favore dell’ente non sono rilevanti visto il numero limitato di ore disponibili da parte degli utenti. Tuttavia da parte dell’ufficio si metterà il massimo impegno per il coinvolgimento del terzo settore che dovrà essere il protagonista della iniziativa».

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