Piazza pulita, Euro.Pa va cauta sul coinvolgimento del dg Di Matteo

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LEGNANO – Il presidente Luca Monolo parla eufemisticamente di «incidente». Mentre il sindaco di Canegrate, Roberto Colombo, presidente del coordinamento dei soci – e a sua volta membro dei passati cda di Amga coinvolti nella causa per il buco in bilancio di questa – ammette: «Dal punto di vista etico ha sbagliato, personalmente chiederei che si autosospendesse». Il soggetto sottinteso per un’ora di conferenza stampa è Mirko Di Matteo, direttore generale dell’azienda pubblica Euro.Pa, finito sotto indagine della Procura di Busto Arsizio nell’ambito dell’inchiesta “Piazza pulita” per aver pilotato un bando di gara in modo da favorire il candidato indicato dal vice sindaco di Legnano Maurizio Cozzi, ora in carcere dopo essere stato arrestato insieme al sindaco leghista Gianbattista Fratus e all’assessore Chiara Lazzarini, di Forza Italia come Cozzi. Di Matteo è stato l’autentico “convitato di pietra” dell’incontro con i giornalisti programmato per presentare l’ultimo bilancio della società che fornisce servizi quali pulizie e gestione delle infrastrutture a 16 Comuni del Legnanese, in primis la città del Carroccio che ne detiene il 30% del capitale sociale.

Il sindaco di Canegrate: «Avrei voluto che uscisse di scena, però…»

Interrogato dal gip, Cozzi ha parlato di propri «interventi ai limiti delle procedure per garantire le persone migliori». Secondo molti, fra cui – seppure a denti stretti – lo stesso sindaco Colombo (a sinistra nella foto in alto), da Di Matteo sarebbe stato lecito attendersi un passo indietro dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta, in attesa che la magistratura chiarisca la sua posizione. «Fosse dipeso da me – ammette Colombo – forse mi sarei comportato diversamente. Potevo anche dire: andate tutti a casa. Ma rappresento una collegialità di sindaci, anche se spero di non lavorare più con quello di Legnano, fra i quali come ho constatato non c’è unità d’intenti. Oltretutto fare a meno del direttore generale ci metterebbe in difficoltà perché non avremmo con chi sostituirlo». Poi, da parte del primo cittadino di Canegrate, a capo di una maggioranza di centrosinistra, è tutto un susseguirsi di distinguo. «Non penso che Di Matteo sia al servizio del vice sindaco di Legnano; ha modificato un bando su pressione del vice sindaco? Ma non ha premiato le persone “spinte”, ha vinto uno studio di Terni che neanche conosciamo e che ci costerà 8.000 euro anziché 14.000. Credo che il direttore generale abbia fatto un errore, ma non per tornaconto personale, bensì perché riteneva opportuno che l’azienda non scontentasse il suo maggiore cliente. La prassi corretta era andare avanti col bando. Io non sono fra quelli che si sono recati in Procura per fare dichiarazioni spontanee; ma se avessi solo il sospetto che il dg ha fatto lo stesso su altri bandi, andrei a denunciarlo».

Il presidente della società: «Il bene dell’azienda prima di tutto»

Monolo, presidente di Euro.Pa, punta tutto sulla bontà dei numeri in bilancio e sulla priorità, ripetuta più volte, di «garantire l’operatività dell’azienda» al di là di tutto. «Finché la magistratura non ci dice che ci sono colpe gravi – insiste Luca Monolo – l’azienda deve andare avanti, forte dei suoi numeri che sono anche merito del direttore generale. Valuteremo se i suoi problemi avranno conseguenze per l’azienda». Una difesa d’ufficio che diventa quasi un’assoluzione nelle parole di Colombo: «I fatti legati al bando sono molto meno gravi di altri. Il problema vero è su Amga e su Accam, lì sì che si devono dimettere in tanti».

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