Platani Orago, minoranze al contrattacco: «Falsità e zero trasparenza» dal sindaco

JERAGO CON ORAGO – «Un’azione da commando ben addestrato»: così i due gruppi di minoranza, “Gente di Jerago con Orago” guidato da Salvatore Marino e “JeragOrago di Tutti” di Matilde Ceron, definiscono l’abbattimento dei platani di via Milano a Orago messo in atto in una sola giornata dall’amministrazione comunale del sindaco Emilio Aliverti. Al quale viene attribuito «un filare di falsità» nell’intervento con cui ieri, 31 maggio, ha pubblicamente spiegato e ricostruito la vicenda con un post su Facebook. L’intervento delle minoranze si conclude con un appello: «Sindaco Aliverti, se non si sente all’altezza di un ruolo che richiede necessariamente il confronto democratico e una buona dose di responsabilità personale, la invitiamo a pensare seriamente se questa carica faccia per lei!». Se non è una richiesta di dimissioni, poco ci manca.

Orago, al via l’abbattimento dei platani del viale della stazione

Minoranze al contrattacco

La controreplica dell’opposizione è anch’essa punto per punto. «Siamo rimasti basiti di fronte alle ultime dichiarazioni del Sindaco Aliverti – ammettono i gruppi consiliari “Gente” e “Di Tutti” – l’abbattimento dei platani è stato nascosto ai cittadini e ai consiglieri di opposizione il più a lungo possibile, mentre soluzioni alternative non sono mai state prese in considerazione». Al sindaco si imputa di aver «ribaltato furbescamente le posizioni e le responsabilità delle minoranze» anche se «in consiglio comunale non è mai stato discusso il progetto senza il mantenimento del filare, e neppure il Sindaco aveva inserito questo punto nel suo programma elettorale». Oltretutto, «nonostante la sua attiva presenza giornaliera su Facebook, il primo cittadino non ha mai avvisato preventivamente la popolazione di voler tagliare gli alberi, ma l’ha fatto solo a lavori già avviati la mattina del 28 maggio». Di fronte ad Aliverti che «per difendersi ha ritenuto opportuno screditare le opposizioni ed il loro operato», i gruppi di Marino e Ceron lo invitano «ad essere onesto con sé stesso e con tutti noi».

La ricostruzione della vicenda

Nella lunga cronistoria delle minoranze, pubblicata integralmente in un post su Facebook, vengono portati alla luce alcuni fatti nuovi. La previsione di abbattere gli alberi, prevista nella delibera di giunta di fine novembre 2019, «appare solo nel progetto allegato, che ci viene consegnato via PEC il 14 febbraio 2020, oltre il limite di 60 giorni per eventuali ricorsi». A gennaio, il capogruppo di Gente Salvatore Marino, «non riuscendo a consultare il sito web per diverse settimane, chiede all’ufficio tecnico l’accesso agli atti, ossia copia della delibera e dei relativi progetti. Ma solo 30 giorni dopo viene data risposta scritta». Da cui segue un’interrogazione scritta, depositata il 3 febbraio, in cui il gruppo di Marino invita a considerare progetti alternativi, come il senso unico a scendere in via Milano: «Ci siamo anche dichiarati disponibili, senza preconcetti e con approccio costruttivo, a valutare insieme a Sindaco e maggioranza anche altre alternative». La richiesta d’accesso agli atti del gruppo JeragOrago di Tutti, invece, «dopo mesi» è rimasta «ancora senza risposta», mentre la richiesta di tutela del patrimonio monumentale, presentata dal Comitato 33 Platani, era «rivolta alla tutela del filare e non viale, motivata secondo requisiti che non hanno nulla a che fare con le dimensioni delle singole piante. È il sindaco che fa confusione».

Nessun dialogo

Oltre a bocciare le proposte alternative, «il sindaco non ritiene di convocare conferenza capigruppo e Consulta Ambiente e Territorio». Poi arriva il lockdown, e le minoranze rivendicano di aver «ritenuto opportuno attendere e non infierire in un momento di enorme difficoltà collettiva. Lo stesso sindaco in marzo e aprile ha “gentilmente” evitato qualunque contatto con le opposizioni». Si arriva così alla mattina di giovedì 28 maggio, quando «in contemporanea» vengono pubblicate la determina di aggiudicazione della gara per l’abbattimento dei platani e «con un ingente dispiegamento di forze e un’azione da commando ben addestrato, la ditta incaricata inizia» i lavori. Seguono sette domande tecniche e politica ad Emilio Aliverti, su assenza di confronto; sicurezza dei pedoni e della ferrovia («non confonda i piani»); presenza di «un parere di un agronomo che certifichi l’effettiva pericolosità dei platani»; motivazione della «scelta dell’affidamento diretto» del taglio dei platani e del fatto di «non aver avuto il coraggio di emettere un’ordinanza Sindacale di abbattimento, con relativo preavviso pubblico»; dettagli e tempi della «compensazione ambientale promessa», per la quale le minoranze chiedono di «rafforzare la tutela di viale Rejna, impegnandosi chiaramente e pubblicamente a non deturpare quel viale»; invito al sindaco ad utilizzare «i profili istituzionali dell’ente anche sui social per diffondere le informazioni, soprattutto alla luce della decisione del Sindaco di modificare la privacy rendendo privato il proprio profilo Facebook».

Fratelli d’Italia: «Cardano, vicenda diversa»

viale milano gallarateAl sindaco Aliverti risponde anche il consigliere provinciale Giuseppe De Bernardi Martignoni, per quel che riguarda il parallelismo sulla vicenda dell’abbattimento delle piante dell’area feste di via Carreggia a Cardano al Campo, da parte di un’amministrazione in cui è presente anche il partito della Meloni: «Non si possono accostare le due vicende. A Cardano al Campo, dove l’amministrazione ha ereditato un progetto a costo zero per le casse comunali che è stato regolarmente autorizzato dal Parco del Ticino, sono state tolte delle essenze alloctone e sono state sostituite con essenze autoctone. A Jerago invece si è abbattuto un viale che non ci sarà più, visto che le piante non verranno rimpiazzate da altre piante ma da un marciapiede».

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