Platani di Orago, parla il sindaco. Attacco a FdI: «A Cardano non dicono nulla?»

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JERAGO CON ORAGO – Platani abbattuti in via Milano a Orago, ecco la versione del sindaco Emilio Aliverti, che risponde punto su punto alle polemiche delle opposizioni e degli ambientalisti. «Nessun ricorso né atto per contrastare il progetto, approvato in giunta più di sei mesi fa. Solo dichiarazioni sulla stampa». E accusa di «doppiopesismo» il consigliere di Fratelli d’Italia Salvatore Marino: «Dov’erano lui e i suoi sodali di partito quando, in un comune del Gallaratese (Cardano al Campo, ndr), dove quel partito è maggioranza di governo» è stato raso al suolo il parco dell’area feste? Non solo, il sindaco di Jerago con Orago ricorda anche che Marino «era assessore all’ambiente quando furono abbattuti i primi tre platani del viale, i più vicini alla stazione, tra cui anche l’unico con i requisiti di albero monumentale».

La risposta del sindaco

Dopo giorni di attacchi e di accuse di «scempio», sul caso dei 33 platani del viale della stazione tagliati per fare posto al marciapiede, «violente polemiche che mi hanno amareggiato per le falsità espresse» parla il sindaco Emilio Aliverti, con un lungo intervento pubblicato su Facebook per fare chiarezza sulla vicenda. «Quel filare di alberi, e non viale iconico, violava la normativa vigente e costituiva pericolo potenziale anche molto grave, come ribadito nero su bianco da RFI in un verbale del marzo 2020». Aliverti non solo ribadisce che «la realizzazione del percorso ciclopedonale lungo la via Milano (di cui si parla ormai dal lontano 2008) era nel programma elettorale di tutte le liste che si sono presentate alle scorse elezioni con lo scopo di tutelare la sicurezza dei cittadini che raggiungono la stazione», ma soprattutto ricorda, a chi contesta la tempistica dell’azione, che «la decisione politica è stata presa ufficialmente il 29 novembre 2019. Da lì in avanti ogni giorno sarebbe stato utile e adeguato per qualsiasi azione di confronto e di contrasto, mai pervenuta a causa della inerzia amministrativa delle opposizioni che hanno preferito fare confusione sui giornali, invece di confrontarsi e utilizzare gli strumenti democratici in loro possesso». Opposizioni a cui viene imputata «una colossale mistificazione» quando si accusa la giunta di aver «agito con scarsa trasparenza», visto che il nuovo progetto del marciapiede è stato approvato in giunta il 29 novembre 2019, e comunicato nei giorni successivi ai capigruppo. Da lì sono partiti i termini per i ricorsi, ormai «ampiamente scaduti», ma da allora, oltre ai gazebo di una delle liste di opposizione (Gente di Jerago con Orago) e «qualche comparsata sui giornali, non ha prodotto né formalizzato nulla di concreto», mentre la richiesta di “JeragOrago di Tutti” di tutelare il filare di platani come patrimonio monumentale non aveva i requisiti richiesti (circonferenza di almeno 4 metri, misurata a 1.3 metri di altezza). «Ininfluente» anche la diffida di Legambiente, «poco e male informata dai consiglieri della locale sezione PD», pervenuta sul tavolo del sindaco di Jerago con Orago «alle ore 18:10 del 28 maggio, ad abbattimento praticamente concluso». Insomma, per Aliverti c’erano «tutti gli strumenti per eventuali interventi contrari, ammessi in democrazia e che comprendiamo perfettamente, ma che evidentemente bisogna saper utilizzare».

Lo sfogo di Marino (FdI)

I “sassolini” del sindaco

Emilio Aliverti riserva una replica più precisa all’«accalorato consigliere» iscritto a Fratelli d’Italia che, «agitandosi come un ossesso, urla e accusa persone che non hanno nulla da rimproverare alla loro azione amministrativa lineare e veritiera, violando un cantiere il cui accesso era interdetto per motivi di sicurezza, non indossando alcuna mascherina – pessimo esempio tipico della casta – percuotendo un tronco e insultando persino gli elettori di Jerago con Orago. Esempio classico di trasformismo ambientalista, populista e politico di chi cinque anni fa ha condiviso in giunta ogni scelta e rispettato le indicazioni di RFI proprio in materia di sicurezza abbattendo (quando era assessore all’ambiente nel 2015 nella seconda giunta di Giorgio Ginelli e furono tagliati i primi tre alberi del filare più vicini al parcheggio della stazione, ndr) quei tre platani di notte e dandone pubblicità solo a cose fatte, ed ora viene a raccontare la favola del mago “benaltrista” per cui altro si poteva fare per ottemperare alle medesime richieste RFI del 2020». Si tratta, per il sindaco, di «becera strumentalizzazione» da parte di un partito che ha mosso persino consiglieri provinciali e parlamentari per la causa: «Mi domando dove fossero» tutti gli esponenti di FdI «quando in un comune del gallaratese, dove quel partito è maggioranza di governo, è accaduto quanto documenta la foto sotto riportata», che fa riferimento al caso dell’area feste di via Carreggia a Cardano al Campo, città amministrata dagli stessi partiti che sostengono il gruppo Gente di Jerago con Orago. «Non entro nel merito della scelta, sottolineo semplicemente il doppiopesismo e la credibilità di urla, invettive e accuse rabbiose lontane anni luce dal sereno dibattito che questo paese si merita e palese segno dell’inadeguatezza dello stesso al ruolo di sindaco documentato con video diffusi sui social».

«Nuove piantumazioni a Orago»

Un ultimo appunto Aliverti lo riserva «ai numerosi social-ingegneri strutturisti che ora prevedono il tracollo della riva» di via Milano, ricordando che «la vegetazione presente sulla stessa oggi è fitta e paragonabile a quella della riva opposta o della riva di via Galilei/via Gioberti. Sono anche queste a rischio crollo, non avendo platani presenti?». E aggiungendo che «il progetto del marciapiede, realizzato da un importante studio di ingegneria di Varese prevede la posa del manufatto su micropali che dunque garantiranno ulteriore sicurezza e stabilità all’intero sistema». Il sindaco rassicura anche sulle compensazioni che verranno garantite alla frazione di Orago: «È vero che Orago, per ragioni legate alla grande infrastrutturazione del nostro territorio, riconosce un notevole consumo di suolo e necessita quindi di interventi di tutela. Abbiamo iniziato con il Parco Daccò, piantumando oltre 80 alberi, abbiamo tutelato il bosco a fianco del cimitero da mire speculative o dalla richiesta scellerata di convertirlo in un parcheggio e abbiamo già individuato aree dove provvedere a nuove ed importanti piantumazioni e i fondi per realizzarle nei prossimi mesi».

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