Pochi vaccini e contagi in aumento. Il Covid corre nel Luinese

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VARESE – I numeri dei contagi da Covid-19 sta diminuendo, con un totale di nuovi positivi in questa settimana di 508 persone, la metà rispetto a fine luglio, ma a preoccupare Ats Insubria è il Luinese, dove la percentuale di giovani non vaccinati è molto più alta rispetto alla media regionale. Il risultato? Proprio nel 26 comuni della zona si registra un aumento notevole dei casi di coronavirus. «Basta ascoltare chi pensa che il vaccino di modifica il patrimonio generico: è l’unica via per uscire dalla pandemia», ha affermato con forza il direttore sanitario, Giuseppe Catanoso.

Buone notizie

Questi i dettagli che sono emersi dalla consueta conferenza stampa di Ats Insubria, nella quale Giuseppe Catanoso ha esordito dicendosi positivo per l’andamento della curva dei contagi da Covid-19 dell’ultima settimana. «Se guardiamo agli ultimi dati della settimana a cavallo tra la fine luglio e inizio agosto, quando registravamo circa 1000 nuovi casi, in questa settimana ne abbiamo avuti solo 508, quindi è chiaro che i contagi stanno diminuendo».

Altrettanto positivo è il dato relativo ai più giovani, che proprio in questi ultimi giorni, stanno prenotando in maniera massiccia il vaccino (con circa 2 mila domande) forse complice l’inizio delle scuole e delle attività sportive. «E infatti anche i contagi tra gli under 24 sono diminuiti in questo periodo, così come quelli tra chi ha più di 65 anni». Sono aumentate invece le persone tra i 25 e i 64 anni che hanno contratto il virus. «Infatti proprio questa fascia d’età è quella che fa più fatica a vaccinarsi», denunciano dal personale di Ats Insubria.

Pochi giovani vaccinati a Luino

Che si dice sempre più preoccupato proprio per chi rimane scettico nei confronti dell’antidoto al coronavirus. In particolare l’area più critica è quella del Luinese, dove si è registrata una ridotta adesione alle vaccinazioni. «La nostra copertura totale di prenotazioni della prima e seconda dose è dell’80,9%, che purtroppo però rimane inferiore alla media regionale. Infatti, mentre la provincia di Como è particolarmente virtuosa per tutte le fasce d’età, a Varese il dato è abbassato soprattutto a causa dei Luinese, che registra un significativo scostamento delle persone che non si sono vaccinate, soprattutto i più giovani». E in effetti anche in questo caso si può vedere l’efficacia dei vaccini, poiché la maggior parte dei contagiati appartiene proprio alla fascia under 25 non vaccinata.

«Abbiamo già provato a raggiungere anche i Comuni più lontani e montanari con la nostra campagna, ma non abbiamo registrato un aumento delle prenotazioni, quindi ora cercheremo di contattare i medici di base del territorio affinché convincano i propri pazienti a prenotare la prima dose», continuano da Ats. L’area è sempre stata storicamente scettica nei confronti dei vaccini, anche di quelli obbligatori, ma bisogna anche tener presente la vicinanza con la Svizzera, quindi può essere che qualcuno abbia ricevuto le dosi oltralpe. «Ecco perché è importante che chi ha fatto vaccini in altri paesi o regioni ce lo facciano presente».

Paolo Bulgheroni, direttore dipartimento Igiene e Sanità Pubblica, ha quindi specificato come richiedere il green pass in caso di vaccinazione all’estero.  «Abbiamo ricevuto circa 3400 segnalazioni e le abbiamo tutte risolte in massimo 48 ore. In generale la regola è che chi è stato vaccinato in un altro paese può ottenere il riconoscimento verde se ha ricevuto una dose di Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson e AstraZeneca». Ma bisogna rivolgersi ai centri vaccinali, non agli hub e avere un identificativo dell’autorità sanitaria della nazione in cui viene fatta la vaccinazione.

Operatori sanitari sospesi

In conclusione, i dati sono confortanti, anche perché i casi dei contagiati sono in larga parte leggeri, ma rimane il vero nodo della questione: bisogna vaccinarsi. «Il non vaccinato rischia seriamente se contrae il virus e ha un’alta probabilità di ammalarsi nel prossimo anno». E se per i comuni cittadini si tratta di un caloroso invito, per gli operatori sanitari residenti in Ats Insubria parliamo di un vero e proprio obbligo, sancito dal Decreto legge 44, entrato in vigore dal 1 aprile 2021. «Abbiamo registrato 1000 accertamenti, di cui circa 600 vivono in provincia di Varese». Anche in questo caso, però, solamente il 10% si è effettivamente vaccinato ed è quindi stato reintegrato sul posto di lavoro. «A me questa legge non piace, soprattutto perché prevede la sospensione degli operatori, ma dobbiamo rispettare le regole», ha commentato Catanoso. Ricordando infine che le prenotazioni rimarranno aperte fino al 12 settembre e l’Agenzia si sta impegnando affinché i tempi si riducano a 24/48 ore, anche perché non si stanno registrando problemi di approvvigionamento.

Covid, stabili i contagi a Varese. Ma attenzione a giovani e non vaccinati

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