Apparati radio digitali e auto ibrida per la Polizia locale di Busto: progetto in Regione

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BUSTO ARSIZIO – La giunta ha approvato il Progetto Sicurezza 2020, che si candida ad un finanziamento regionale da 20mila euro. Nel piano ci sono il completamento del passaggio al digitale della strumentazione radio portatile e l’acquisto di un’auto ibrida in sostituzione di un vecchio mezzo in dotazione. Un progetto del valore complessivo di oltre 54mila euro: la speranza di palazzo Gilardoni è che Regione Lombardia possa finanziarlo per 20mila euro, il massimo previsto dal bando per le strumentazioni per la Polizia locale, mentre i restanti 34mila li metterà il Comune di Busto Arsizio.

Il progetto

Il progetto, approvato lunedì 27 gennaio in giunta, punta, da un lato, al «completamento della riqualificazione degli apparati radio portatili e veicolari, in modo da agevolare le comunicazioni tra gli operatori di polizia locale», per «rendere possibile un immediato intervento di supporto dalla Centrale operativa agli agenti di pattuglia presenti sul territorio, dall’altro, l’acquisto di un’autovettura ecologica a basso impatto ambientale (una Toyota Corolla ibrida a motore elettrico/benzina) «da destinare ai servizi di polizia stradale, in sostituzione di un veicolo in pessime condizioni». Nello specifico, i 54mila euro previsti dal progetto serviranno per la sostituzione degli ultimi apparati analogici ancora in uso agli agenti di Polizia locale, con nuovi apparati digitali: 13 radio portatili, 30 microfoni a bavero e 14 apparati radio veicolari con microfono e antenne veicolari, da installare sui veicoli in dotazione per i servizi di polizia stradale.

Lo switch al digitale

L’opera forse più significativa riguarda l’ammodernamento dell’impianto radio, con la fornitura delle ultime apparecchiature che consentiranno l’intera attivazione del ponte radio in modalità digitale, che sarà anche, si legge nella relazione del progetto, «in grado di geolocalizzare la posizione degli operatori» – con la precisazione che è una possibilità «da attivare previa adozione delle preventive procedure di tutela dei diritti dei lavoratori in base alla legge 300 del 1970» – ma anche di «trasmettere e ricevere file di testo o messaggi preformati».

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