Presidio contro il taglio delle ore per le pulizie dell’ospedale di Busto

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BUSTO ARSIZIO – «Ci tagliano ore e stipendio, ma il lavoro che dobbiamo fare è sempre quello, non è diminuito: dobbiamo pulire l’ospedale». Accanto alle oltre 100 lavoratrici, che ieri, venerdì 12 luglio, hanno manifestato fuori dall’ospedale di Busto, ci sono anche i sindacati di Fisascat Cisl, Cgil, Uil e Cub. Ovvero tutti, «perché – dicono i rappresentanti delle sigle – di fronte a queste problematiche non ci sono né colori, né divisioni».

Il taglio delle ore arriva con l’assegnazione del nuovo appalto regionale per le pulizie del nosocomio di Busto. Che viene vinto da una nuova ditta. La quale impone il taglio delle ore alle dipendenti, che per contratto di categoria deve “assorbire” e assumere dall’azienda che l’ha preceduta. La decurtazione dell’orario di lavoro e di conseguenza dello stipendio viene contestata da Eugenio Busellato del Cub: «Non si capisce esattamente il motivo di questa decisione, poiché l’ospedale e gli spazi sono sempre quelli. Insomma le dipendenti dovrebbero pulire i medesimi ambienti in meno tempo. E essere pagate di meno».

La preoccupazione tra i 111  dipendenti è tanta: «Stiamo parlando di lavoratori e lavoratrici che hanno già un orario settimanale ridotto, alcune addirittura lavorano solo 5 ore la settimana. Quasi tutte sono monoreddito e il loro stipendio è l’unico sostentamento della famiglia. Tagliare del 20 per cento l’orario significa creare enormi difficoltà alle persone. Si tenga poi conto che sono in arrivo pensionamenti e alcuni contratto a tempo determinato sono in scadenza. Insomma una situazione davvero delicata».

Interviene anche Giuseppe D’Aquaro della Fisascat Cisl: «Il taglio proposto non è sostenibile a livello sociale, poiché la riduzione porterebbe ad avere stipendi da 300 euro al mese e in più mette a rischio un servizio fondamentale per l’ospedale. La pulizia degli ambienti in una struttura ospedaliera è fondamentale per garantire un buon servizio agli utenti».

Alberto Arighi di Uil Trasporti sottolinea «il bando di gara fatto da Arca, la società che Regione ha creato per gestire gli appalti pubblici a livello regionale, è scellerato e sta causando situazioni di perdita di stipendio davvero pesanti».

I sindacati poi spiegano che con l’azienda ospedaliera c’è un dialogo aperto sulla questione e che già nei giorni scorsi hanno avuto un primo colloquio con i vertici dell’ospedale durante il quale hanno dialogato proprio sulla questione.

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