Pro Patria, dilemma panchina: Javorcic resta o punta alla B? Successori: da Prina a Serafini

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BUSTO ARSIZIO – La LegaPro si lecca le ferite della crisi con la cassa integrazione in deroga concessa dal Governo e con altre altre provvidenziali misure di defiscalizzazione, ma la decisione sull’ufficializzazione della fine del campionato di serie C e soprattutto sul nodo promozioni (Monza, Vicenza, Reggina più Carpi) spetterà solo e unicamente alla Figc. In attesa degli eventi, in casa Pro Patria c’è già una certezza – e di questi tempi è tanta roba – anche in relazione ad un ritornello tristemente famoso nel passato: la presidentessa Patrizia Testa iscriverà regolarmente la squadra, a conferma della sua bustocchità e del suo vero amore per la squadra della città.

Javorcic, nodo tecnico

Altro punto fermo di una stagione, quella 2021/21, con tante incognite inevitabilmente legate agli effetti dell’emergenza covid, sarà il diesse Sandro Turotti. Due punti fondamentali su cui continuerà a basarsi la prosecuzione del progetto Pro Patria, il cui sviluppo avrà però un altro snodo cruciale: la panchina di Javorcic. Se è vero che la Pro Patria intesa come società ha rilanciato l’ex talento del Brescia nel grande calcio, è però altrettanto vero che l’ottimo lavoro svolto dal tecnico croato ha permesso di ottimizzare e valorizzare risultati e prodotto. In economia direbbero win win, nella realtà la riconoscenza e la stima, seppur reciproche, non sempre pagano: tradotto in soldoni, la società – pur volendo confermare Javorcic – non potrà permettersi di fare follie; di contro mister Javorcic, pur volendo in cuor suo culminare un percorso interrottosi per causa di forza maggiore, non potrà permettersi di rinunciare a treni diretti verso la serie B.

Ipotesi successori: da Prina a Serafini

Sebbene c’è chi sostiene che un altro anno a Busto possa far solo bene alla carriera di Ivan Javorcic, un predestinato al grande calcio di B e probabilmente anche di A, la Pro Patria non potrà comunque farsi trovare impreparata, anche perché l’eventuale sostituzione di un tecnico di tale caratura comporterà inevitabili scossoni d’assestamento. Meglio insomma preparare un piano B per tempo: in tal senso, abbiamo provato – un po’ per gioco, un po’ per diletto – a stilare una possibile lista di candidati alla panchina tigrotta: se l’ex Entella Luca Prina, più volte vistosi allo “Speroni”, sembra al momento l’ipotesi più naturale ma al tempo stesso scontata, a priori non si possono escludere altre soluzioni: fra queste, quella più evocativa per la piazza, vedrebbe il ritorno di una bandiera come Matteo Serafini, magari affiancato nel ruolo di vice da Giorgio Colleoni, uno degli allenatori di punta di un settore giovanile che presenta altri tre profili di grandissimo interesse: da Andrea Scandroglio ad Andrea Tomasoni, passando per Andrea Vecchio, tutti già potenzialmente in lizza per poter affiancare una prima guida tecnica. Altri nomi caldi legati al passato biancoblù riguarderebbero Beppe Scienza, desideroso di riavvicinarsi a casa dopo l’ottimo biennio a Monopoli, così come Marco Zaffaroni, ora all’AlbinoLeffe. E poi un nome emergente come Alberto Gilardino, oppure uno navigato come Antonio Soda o Oscar Brevi, una scommessa come David Sassarini o come Roberto Bacchin, senza dimenticare Gianmarco Remondina, spesso e volentieri accostato alla panchina biancoblù.

Pro Patria Prina Serafini – MALPENSA 24