Pro Patria, in dubbio il ritiro a Sondalo. Aspettando il sì di Javorcic

BUSTO ARSIZIO – “Del doman non v’è certezza”. Il celebre versetto di Lorenzo il Magnifico potrebbe tranquillamente adattarsi al mondo del calcio post covid. La pandemia, che ha di fatto ha costretto il mondo del pallone a fermarsi – chi solo temporaneamente (A e B) e chi definitivamente (come nel caso della Pro Patria) – sta inevitabilmente mettendo a rischio certe consolidate abitudini, vuoi per ragioni meramente economiche, figlie dell’onda lunga della crisi, vuoi per valutazioni prettamente di logistica e di tempistiche. In tal senso nel quartier generale di via Ca’ Bianca, dove ha sede la Aurora Pro Patria, si sta seriamente valutando se rinunciare, dopo ai playoff, anche al ritiro, dato i rigidi protocolli da seguire, negli spostamenti come negli spogliatoi: per il momento il club bustocco si è limitato a rivalutare e posticipare le date del “soggiorno” in Alta Valtellina (in linea peraltro con lo spostamento dello start del prossimo campionato, previsto per metà settembre, anziché a fine agosto), ma la sensazione è che il ritiro sia seriamente in dubbio.

Sondalo o Busto?

Da tre anni consecutivi la Pro Patria sceglie l’Alta Valtellina per prepararsi al campionato. Una località, Sondalo, che in questi anni è stata anche una sorta di talismano, dato che sia i diavoli neri dell’Entella, sia i tigrotti della Pro Patria hanno ottenuto, dopo il ritiro, i risultati sperati in regular season, con due promozioni all’attivo: i liguri dalla C alla B, i bustocchi dalla D alla C. Ma non solo: a far festa sono stati anche CasateseSondrio (promosse in D) e Como femminile (in B). Quest’anno la Pro Patria aveva già sondato la disponibilità della struttura per il periodo 16-31 luglio, prima di valutare uno slittamento dell’arrivo in Valtellina di due settimane. Ma l’ipotesi di un ritiro alternativo solo a Busto resta in piedi, anche perché l’eventuale posticipo del ritiro in Alta Valtellina potrebbe cozzare con le prenotazioni ferragostane dell’albergo Delle Alpi.

Testa: stiamo valutando

Al momento non mi sento di dire né che andremo in ritiro a Sondalo, né che ci ritroveremo allo “Speroni” per la ripresa dell’attività: stiamo facendo delle valutazioni legate all’emergenza covid, ai vari protocolli sanitari da predisporre e soprattutto alle tempistiche d’inizio campionato“. Dichiarazioni, quelle della presidentessa Patrizia Testa, che sembrano fare pendant con le anticipazione rilasciate a suo tempo da Sandro Turotti: “Quest’anno non andremo in ritiro con la squadra già al completo, ma valuteremo fino all’ultimo le occasioni che ci presenterà il mercato“. 

L’analisi: vantaggi e rischi

L’ipotesi di rinunciare al ritiro può essere un’ipotesi comprensibile a livello economico, per ridurre ulteriormente i costi, e a livello logistico, per gestire in loco i vari protocolli sanitari richiesti; un po’ meno a livello atletico, dato che la gran parte dei giocatori di serie C non si allena in squadra da quattro/cinque mesi. Guai insomma a confondere il calcio professionistico, non per tutti, con quello dilettantistico. Javorcic o non Javorcic (il cui sì è questione di giorni) il rischio è quello di non riuscire a ripetere i miracoli delle passate stagioni e pagare un conto salatissimo a fine torneo.

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