Processo Maroni rinviato per “motivi di salute” al tribunale di Milano: slitta a luglio

MILANO – Il Tribunale di Milano ha accolto l’istanza di legittimo impedimento “per motivi di salute” presentata dal legale di Roberto Maroni e ha deciso di far slittare al 14 luglio l’udienza del processo a carico dell’ex governatore lombardo e candidato sindaco a Varese. Maroni è imputato, di fronte alla quarta sezione penale, per induzione indebita e turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente per il caso di un contratto di cui ha beneficiato, tra il 2017 e il 2018, l’architetto Giulia Capel Badino in Ilspa (Infrastrutture lombarde spa). Maroni, operato al Besta ai primi di gennaio, ha recentemente smentito la sua intenzione di fare un passo indietro rispetto alla corsa da candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di Varese.

Il rinvio

Il collegio giudicante presieduto da Nicoletta Marchegiani ha accolto l’istanza di legittimo impedimento per motivi di salute presentata dal legale di Maroni, l’avvocato Domenico Aiello. Istanza rispetto alla quale l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero della Procura di Milano Giovanni Polizzi, non ha fatto opposizione. Oggi, 28 aprile, il dibattimento avrebbe dovuto iniziare con i primi testi dell’accusa. Nel processo è imputato anche l’ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde Guido Bonomelli. Stando all’imputazione, Maroni «abusando della sua qualità di vertice dell’ente regionale nonché dei suoi poteri», avrebbe fatto pressioni sull’allora dg di Ilspa «affinché conferisse un incarico pubblico a Giulia Capel Badino». Ai tempi del rinvio a giudizio, l’ex presidente di Regione Lombardia aveva pronosticato che anche questo processo sarebbe finito come il precedente («andrà tutto a finire in niente») , quello sul caso Eupolis, in cui era stato «assolto con formula piena in Cassazione perché il fatto non costituisce reato».

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