Protesta dei dipendenti Coop a Malnate: «Costretti dall’azienda a pulire il negozio»

MALNATE – Contratto nazionale scaduto, disdetta da parte aziendale del contratto integrativo, obbligo per i dipendenti di Malnate di effettuare le pulizie del negozio e parcheggi ancora a pagamento alla Coop di Lavena Ponte Tresa. Sono questi i temi, sia locali che non, al centro del presidio organizzato da Filcams Cgil Varese davanti alla Coop di Malnate, a cui hanno partecipato i dipendenti del supermercato.

Presidio a Malnate

«La Coop sei tu??? Sicuramente non lo sono i lavoratori!»: questo lo slogan, che riprende un famoso claim pubblicitario della catena di supermercati, che la Filcams Cgil di Varese ha stampato sul volantino distribuito in occasione del presidio che si è svolto nella mattinata di oggi, mercoledì 20 aprile, all’esterno del punto vendita Coop di piazza Libertà a Malnate. Una sede scelta non a caso: il sindacato ha voluto infatti denunciare una situazione che si protrae da alcuni mesi nel supermercato malnatese.

Pulizie a carico dei dipendenti

«Coop Lombardia da due mesi a questa parte ha deciso di far svolgere le pulizie dell’area vendita ai dipendenti Coop – dice Laura Giannessi della Filcams Varese – per noi questo è un demansionamento: la pulizia va svolta dalle imprese specializzate. Abbiamo chiesto di far rientrare questa situazione perché è un danno per il dipendente che deve svolgere una mansione per cui non è stato assunto, ma Coop la giustifica per una questione di costi. Quest’anno però ha chiuso con 6 milioni di utili». La Filcams contesta un danno anche per l’impresa di pulizia, a cui è stato ridotto l’orario di lavoro nel punto vendita, dovendosi occupare ora solo della sanificazione Covid e della pulizia dei servizi igienici. E la questione pulizie rischia di avere strascichi legali. «Quando un lavoratore, dopo il proprio turno di lavoro da saltimbanco, si rifiuta di svolgere una mansione che non è la sua, cioè “scopare” l’area vendita, Coop manda la lettera di contestazione», dicono dalla Filcams. Al momento sono due le lettere partite, a cui la Cgil ha risposto esponendo le proprie controdeduzioni. «Ora faremo un passaggio con il nostro ufficio legale».

La questione parcheggi

Il presidio è stato l’occasione per affrontare un altro tema aperto, che riguarda invece il punto vendita Coop di Lavena Ponte Tresa, ovvero la questione dei parcheggi a pagamento per i dipendenti. «Una situazione che si trascina dalla scorsa estate – commenta Giannessi – il problema era partito alla Coop di Busto Arsizio, dove poi si è parzialmente risolto con un numero di pass sufficienti assegnati ai dipendenti, mentre a Ponte Tresa il problema c’è ancora: dopo che il parcheggio è stato affidato in gestione a una società privata sono stati assegnati alcuni pass solo a capireparto e capinegozio, mentre non sono stati destinati anche agli altri dipendenti, che sono così costretti a pagare il parcheggio o a cercare un posto altrove».

Gli altri temi sul tavolo

Oltre alla questione pulizie e parcheggi che riguardano nel dettaglio due singoli punti vendita la Filcams ha inoltre affrontato altri temi relativi a tutta la rete dei supermercati Coop. Il sindacato ha sottolineato infatti la scadenza da quattro anni del contratto nazionale e la mancanza del contratto integrativo a livello regionale, disdettato da due anni. Quindi ha contestato alcune scelte organizzative aziendali, con i dipendenti descritti come “piovre tuttofare”. «Lavoratori Coop come saltimbanchi, sballottati da un reparto all’altro – denunciano dalla Filcams di Varese – macellai che diventano salumieri e poco dopo pescivendoli; cassiere che diventano promoter e subito dopo devono rifornire gli scaffali; panettieri che assolvono i compiti di guardiani». Il sindacato lamenta anche orari di lavoro comunicati di settimana in settimana e ferie non organizzate in turnazioni ma solo in base alle esigenze aziendali.