Prove di unità a Busto, Sinistra Chiara non ci sarà. “Niet” del PCI: «Mai con PD e M5S»

BUSTO ARSIZIO – «Assenti giustificati»: La Sinistra Chiara mette in chiaro la propria posizione a proposito del confronto per l’unità del centrosinistra a cui la candidata sindaco Chiara Guzzo non ci sarà. «Declinato l’invito? LSC si pone, prima della domanda “ci si può unire?”, la domanda “cosa è oggi essere sinistra?”. Confronti su idee e proposte solo quando si saranno delineate tutte le liste». E il segretario del PCI Cosimo Cerardi chiarisce: «Con questo centrosinistra nessun accordo è possibile, PD e M5S sono il centro, con chi è a sinistra di queste due forze siamo disposti a discutere».

Unità a sinistra?

Una porta sbattuta in faccia alle “prove di unità a sinistra”? Poco ci manca. «Siamo forza di sinistra “senza se e senza ma” – scrive in una nota La Sinistra Chiara – che non si riconosce nelle altre proposte del campo avverso alle destre cittadine, e che sono chiamate oggi a confrontarsi sull’ipotesi di unità su fondamenta che non ci corrispondono (il PD è di centro, di sinistra, di centrosinistra o di quale altra galassia ancora? I 5Stelle nati sul “vaffa” alle categorie destra e sinistra e che hanno governato il Paese prima con la Lega e poi col PD “qual è la loro lateralità prevalente”?) e su idee che per ora hanno solo il tono di proclami roboanti». Non c’è posto dunque per LSC nello «scarabocchio» dell’unità del centrosinistra: «Il sacrosanto mantra di battere le destre al governo da anni in città, non può corrispondere al “voto utile” (a chi? Per fare che cosa?) di veltroniana memoria e allo sfascio a sinistra che è seguito – afferma la lista che sostiene Chiara Guzzo – né ad abbassare l’asticella al punto di far strisciare idee e progetti e una intera città nella “palude opportunista”. È questo invece l’appello che LSC rivolge a realtà, cittadine e cittadini: una porta aperta su un orizzonte necessario per una strada senza scorciatoie e tutta da costruire».

Il “niet” dei Comunisti

E per la sezione di Busto del Partito Comunista Italiano, che sostiene “La Sinistra Chiara”, il segretario Cosimo Cerardi chiarisce: «È poco serio farci oggetto di telefonate e mail per invitarci a metterci al tavolo con il centrosinistra. Coerentemente con la linea nazionale del partito, anche a livello locale non ci sarà nessuna alleanza con PD e M5S. Il discorso è chiuso in partenza, non ci lasceremo tentare dalle sirene del trasformismo, perché come diceva Berlinguer “i comunisti sono persone serie”». A chi invoca unità a sinistra, Cerardi chiede «più chiarezza»: nel mirino finiscono anche «l’anfitrione di questa crociata antifascista Giampaolo Sablich, che manifestava per il Giorno del Ricordo insieme a Lattuada» e la candidata sindaca Amanda Ferrario, «che era consulente del ministro leghista Bussetti».

«Non sia solo una foto elettorale»

In discussione anche la firma della Legge Stazzema. «Ringraziamo in quanto antifascisti la candidata sindaca Ferrario ed il candidato sindaco Maggioni per questo gesto così semplice, ma segno importante soprattutto per chi si proponga alla guida di una città di questa Repubblica Democratica (a proposito, il sindaco Antonelli ha firmato?) – conclude la nota di LSC – e ci auguriamo che l’appuntamento di sabato sia stato, come annunciatoci dagli organizzatori, partecipato da “una fila di antifascisti pronti a firmare”, così da rendere l’occasione iniziativa popolare come lo fu la Resistenza. Diversamente, vedremmo la sola “foto di gruppo ristretto” da aggiungere all’album di questa corsa verso le elezioni cittadine».

La cellula degli “Antifascisti Sempre”

Gli “Antifascisti Sempre” della lista La Sinistra Chiara infine rimandano «sdegnati ai firmatari della petizione, il richiamo all’appello del progetto comune e condiviso perché ad oggi non troviamo nulla di sinistra nei vari comunicati stampa degli altri due candidati sindaci» (Ferrario e Maggioni). «Noi Antifascisti Sempre e la nostra candidata sindaco, nonché il Comitato Antifascista di Busto, abbiamo già firmato nelle settimane scorse ognuno nei propri comuni di appartenenza semplicemente perché abbiamo risposto alle nostre coscienze e pensiamo che si debba aderire alla realizzazione di questa legge, anche se per Costituzione dovrebbe già essere applicata, e non aderire a chiamata per vedere chi è più antifascista o meno. Non esiste una tessera a punti! O sei ANTIFASCISTA o non lo sei!».

«Scoprono ora l’antifascismo?»

«Trovo singolare l’invito all’iscrizione all’anagrafe antifascista, in pratica in piena campagna elettorale – aggiunge Cosimo Cerardi (PCI) – da parte di due candidati sindaci espressione di due forze, PD e M5S, promotrici di due referendum che hanno messo sotto attacco la Costituzione, caposaldo della Repubblica fondata sull’antifascismo. Quello del 2016 di Renzi e quello del 2019 voluto dai 5 Stelle, che ha ridotto la rappresentanza parlamentare». E alle altre forze del centrosinistra lancia la sfida: «Diamo vita ad una normativa più stringente nell’applicare la 12esima disposizione transitoria della Costituzione, a proposito del perseguimento di formazioni politiche che si ispirano al fascismo». Nel mirino ci sono Forza Nuova e Casapound.

Incontro Ferrario-Maggioni: al via il confronto. Busto, prove di unità a sinistra

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