Pums? I commercianti di Busto chiedono posteggi. E Sabba: «No pedonalizzazioni»

BUSTO ARSIZIO – Mobilità sostenibile? Prima i parcheggi. Parola dei commercianti di Busto, che ieri, 25 maggio, hanno incontrato l’assessore alla partita Salvatore Loschiavo e gli estensori del PUMS, il piano urbano della mobilità sostenibile. E da Matteo Sabba, consigliere comunale della Lista Antonelli e già presidente del Distretto del Commercio, parte la “fatwa” contro le pedonalizzazioni: «Prima di aprire nuove zone pedonali c’è tanta strada fare. Allargarle ora sarebbe controproducente».

L’autosilo perduto

Tra i rappresentanti del mondo del commercio sul tema della mobilità sostenibile c’è realismo, e consapevolezza, ma anche pragmatismo: «A Busto ci sono tanti posti auto ma i cittadini hanno il “difetto” di voler usare l’auto – fa notare Sabba – magari tra quarant’anni cambierà, ma nel frattempo va bene ogni miglioria ma non può andare a discapito degli automobilisti». E infatti molti negozianti rimpiangono il mancato autosilo di piazza Vittorio Emanuele (rinuncia che per Sabba «ha ammazzato via Montebello») e invocano altri spazi per la sosta.

Posteggi cercansi

E lo fanno con idee “low cost” e di facile realizzazione da prendere in considerazione. Il presidente di Confcommercio-Ascom Rudy Collini propone ad esempio di «allargare il parcheggio di via San Michele, acquisendo le aree adiacenti e prevedendo un accesso da via 22 marzo» che lo renderebbe a portata di mano dei negozi che si affacciano sul comparto di piazza Santa Maria. La vicepresidente del Comitato commercianti centro Sarah Leoni invece punta sul posteggio privato di via Lualdi, chiuso da anni («Si trovi un accordo per riaprirlo»), che con una cinquantina di posti auto darebbe fiato a tutta la zona anche in previsione del progetto di pedonalizzazione di via Cavallotti e via Bramante.

Tabù pedonalizzazioni

Le pedonalizzazioni, convitato di pietra della serata. Parola tabù che è ancora Sabba a riportare nel dibattito: «Prima di aprire nuove zone pedonali, l’amministrazione e i commercianti stessi hanno tanta strada da fare. Allargarle ora sarebbe controproducente, perché poi i commercianti piangono». L’avvocato Mario Chiavola porta l’esempio, negativo, di «via Roma, pedonalizzata con la promessa di renderla attrattiva, ma oggi deserta. Non si possono chiudere le strade e lasciarle così come sono, sempre con lo stesso asfalto».

Le promesse dell’assessore

L’assessore Loschiavo però lo sa bene. «In via Montebello, come promesso, non è stata fatta nessuna modifica prima di ascoltare i commercianti». E allude, a sua volta, ad un altro esempio a suo dire negativo, quello della parziale pedonalizzazione di piazza Santa Maria: «Con le transenne non facciamo il bene della piazza – sostiene l’assessore – io dico pedonalizzare sì, perché se è bella e attrattiva l’area pedonale, attrezzata e verde, è a vantaggio di tutti. Ma non in maniera ideologica, chiudendo le strade e basta, perché così faremmo il male della città. E noi non faremo così».

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