Tutti assessori alla mobilità: a Busto il Pums fa subito il pieno di richieste

BUSTO ARSIZIO – Gli italiani, popolo di santi, navigatori e assessori alla viabilità. E al primo appuntamento con il tour nei quartieri del PUMS, il piano urbano della mobilità sostenibile, i “microfoni aperti” nella sala conferenze del Museo del Tessile hanno prodotto un’ora esatta di segnalazioni, proposte, richieste e suggerimenti su come modificare la viabilità delle zone del centro e di San Michele, i primi due quartieri toccati dall’iniziativa di partecipazione promossa dall’assessore alla mobilità sostenibile Salvatore Loschiavo. «Questa sera partiamo con la fase di ascolto in presenza» aveva introdotto così.

Il centro invivibile

Ad aprire le danze è Alessandra Ceccuzzi, presidente del comitato commercianti centro cittadino, che denuncia la situazione «indecente» dei corrieri merci che al mattino, fino alle 12.30, “invadono” la ZTL del centro storico: «Anche più furgoni delle stesse compagnie di spedizione in sequenza e poi i corrieri privati di Amazon, sfrecciano, si fermano ovunque, bloccano il traffico – racconta la negoziante di piazza San Giovanni – sarebbe utile studiare un hub per la sosta dei corrieri, come succede in altre città europee, con carrellini e cargo bike per spostare le merci verso i punti di consegna». Anche per Alfredo Solbiati «in centro non si può più vivere», mentre Ettore Mazzucchelli arriva a prospettare l’idea di «chiudere del tutto il centro alle auto, ma non sarebbe fattibile». Poi ci sono i problemi puntuali, come quello di via Burigozzi, segnalato da una residente: «Traffico incessante, zero marciapiede, si rischia la vita ogni volta che si attraversa la strada. Qualche settimana fa un mezzo pesante ha pure tirato giù mezzo balcone di un palazzo». O di via Castiglioni, dove «i marciapiedi sono occupati dai bidoni della spazzatura e non ci passa più nessuno». E via Mazzini «è una piccola circonvallazione, trafficata e collegata alle poste centrali. È rimasta uguale agli anni ’80 ma con flussi molto cambiati».

La mobilità sostenibile

La presidente di Legambiente Busto Verde Paola Gandini rilancia la questione dell’«ampliamento della ZTL a piazza Garibaldi e ad una parte di piazza Trento e Trieste», mentre il rappresentante di Fiab Ciclocittà Marco Fardelli insiste con la «città 30, per favorire gli spostamenti brevi a piedi e in bicicletta» ma fa notare anche che al Museo del Tessile non ha trovato «nemmeno uno stallo per la sosta» della bicicletta con cui è arrivato all’incontro. Gli risponde il già ministro ed europarlamentare Francesco Speroni, che si chiede «come si fa a controllare una zona 30?» e ribadisce la sua (arcinota) «contrarietà ai sensi unici, perché in bicicletta si fa più fatica».

Dossi, sensi unici e ciclabili

Dossi e sensi unici sono un “classico” tra le richieste dei cittadini. C’è chi vorrebbe qualche dosso in via Mazzini e chi, come Pino Pecoraro, rilancia la storica battaglia per il senso unico in via Galvani: «Bisogna salire sul marciapiede per passare quando c’è un’altra auto in senso opposto». Ora anche le ciclabili salgono nella hit parade delle istanze sulla viabilità: Giovanni Sommariva la propone sul viale della Gloria, che è «molto largo», un’altra cittadina la chiede «purché sia degna di questo nome e non ricavata sul marciapiede» in via XX Settembre, «che è pericolosissima. Un delirio percorrerla in bicicletta con auto, pullman e furgoni dietro che non possono sorpassare». Andrea Pandolfi, a nome dei giovani 25-30enni del Circolo Gagarin, invoca il ritorno del «bike sharing, che non esiste più», ma introduce anche il tema del «trasporto pubblico, che oggi non è un’alternativa» per la mobilità. «Servirebbe maggior frequenza ed estensione oraria delle corse dei bus urbani». E c’è anche chi rilancia l’idea di «bus piccoli ed elettrici al posto dei “bisonti” vuoti, sporchi e inquinanti» che girano per la città durante il giorno.

Il nodo parcheggi

Un altro sempreverde sono i parcheggi. Vicino al parco Comerio c’è una palazzina di 70 famiglie che li cerca disperatamente, dopo che è stato introdotto il divieto di sosta in via Silvio Pellico, anche perché «dietro al Montecristo c’è un posteggio ma è buio e non curato». Dove un parcheggio c’è, in via Venezia per i pendolari della stazione FS, un residente della zona chiede invece che «venga regolamentato per favorire i cittadini di Busto ed evitare che venga invaso da quelli che vengono da fuori. È tutto traffico che ci portiamo in città». Su questo tema interviene anche l’ex assessore alla viabilità Max Rogora, che suggerisce di «mettere in cima alle scelte il piano delle soste, per evitare che le auto girino a vuoto, poi tutto il resto». Tanti spunti su cui riflettere per gli estensori del Piano, per l’assessore Loschiavo «la prova generale è stata superata». Prossimo appuntamento del tour giovedì prossimo, 20 aprile, al teatro Sant’Anna per i quartieri di Sant’Anna e Santi Apostoli.

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