Metà elicottero, metà aereo: a breve sul mercato il convertiplano di Leonardo

VARESEDecollare da una piazzola come un elicottero e poi volare come un aeroplano: è la rivoluzione che il convertiplano apporterà nel mondo del volo. Un progetto, quello dell’AW609, firmato Leonardo e con un cuore varesino: si sviluppa principalmente tra Cascina Costa, Brindisi e Philadelphia. I dettagli del programma (nel video sotto le interviste ai protagonisti) sono stati svelati nella serata di giovedì 13 aprile. L’occasione era una cena conviviale del Rotary Club Varese guidato dal presidente Tiziano Baretti, che ha voluto dare spazio ad un’eccellenza dell’economia locale.

Le caratteristiche migliori di elicottero e aeroplano

«È un nuovo modo di volare: vengono messe insieme le caratteristiche migliori di elicottero e aeroplano – ha spiegato Emilio Dalmasso, responsabile sviluppo commerciale nuovi programmi per Leonardo – è un prodotto che dimezza i tempi di viaggio e porta uno sguardo sul futuro dal punto di vista tecnologico». Importanti i possibili risvolti positivi per l’economia varesina: ancora difficili da quantificare in termini numerici e occupazionali, ma con ampie potenzialità se il programma avrà il successo che tutti auspicano. «Per la provincia di Varese – continua Dalmasso – è un fiore all’occhiello, perché buona parte della tecnologia è sviluppata qui, sia in termini di produzione industriale interna a Leonardo ma anche con oltre 110 fornitori che in Lombardia contribuiscono a creare questo prodotto».

La presentazione alla serata conviviale del Rotary Club Varese

I numeri

Un team di oltre 400 ingegneri sta lavorando, in molte delle sedi italiane di Leonardo, per completare questa rivoluzione del volo e contribuire a mantenere l’Italia tra i pochi grandi attori in uno dei settori tecnologicamente più all’avanguardia e competitivi. La maggior parte degli stabilimenti elicotteristici italiani di Leonardo sono coinvolti nella produzione anche di componenti chiave come la struttura, le fusioni, le teste dei rotori, la trasmissione e l’integrazione dell’avionica. La produzione è distribuita sul territorio nazionale in 9 siti Leonardo, con 270 fornitori italiani e 12 regioni coinvolte. L’assemblaggio avviene negli Stati Uniti, dove sarà ottenuta la prima certificazione di tipo. Gli stabilimenti Leonardo coinvolti tra Varesotto e Alto Milanese sono Cascina Costa per assemblaggio trasmissioni e attività sperimentali e di sviluppo; Vergiate per produzione cablaggi; Sesto Calende per sviluppo simulatori e sviluppo addestramento e assistenza tecnica/manutenzione; Nerviano per alcuni componenti elettronici e diagnostica.

L’interesse c’è

Il progetto è partito 25 anni fa e si è sviluppato nel tempo fino ad oggi crescendo con le ultime novità tecnologiche. Il mezzo pesa 8 tonnellate, poco più di un bimotore di classe media. Ospita due piloti più fino ad un massimo di 9 passeggeri. Può viaggiare fino a 270 nodi, a 25mila piedi di quota di crociera. Al momento si sta completando la fase di sviluppo in vista della certificazione, con l’introduzione sul mercato attesa a breve. L’interesse non manca: ci sono già ordini internazionali e un programma commerciale ben definito. Potrà essere commercializzato in ambito civile, in paesi come Arabia Saudita e Giappone, anche con un utilizzo governativo. Il costo previsto è di 33-34 milioni di euro nella configurazione base.

Malpensa-Dubai

I due piloti Marco Feller e Gianfranco Cito (nella foto sopra) hanno raccontato l’esperienza dell’autunno 2021, in occasione dell’Expo 2020, quando si è tenuto il primo volo di un convertiplano da Cascina Costa a Dubai. «È stata una grande emozione – ha detto Cito – ai potenziali clienti abbiamo dimostrato che possiamo operare in condizioni estreme». Ha aggiunto poi Feller: «Abbiamo mostrato la macchina a una trentina di clienti interessati: la possibilità di decollare da una piazzola e atterrare nel centro di una città è entusiasmante. L’enorme scommessa del convertiplano non è solo ingegneristica, ma anche di comunicazione, di vendita, di immagine».