Puzze a Marnate, Pozzoli: «Dopo un anno la relazione di Arpa è ancora segreta»

depuratore olgiate

MARNATE – «E’ un anno che chiediamo al sindaco di darci i documenti su quanto affermato da Arpa, ma ancora non abbiamo risposte e non sappiamo quante sostanze riversino ancora le aziende nel depuratore di Olgiate Olona». Così il capogruppo della minoranza di Per Marnate, Roberto Pozzoli, se la prende con il primo cittadino di Marnate, Elisabetta Galli.

Cittadini esausti

«Lo scorso agosto – esordisce Pozzoli – abbiamo chiesto al sindaco di farci avere delle informazioni sulla relazione scritta da Arpa in merito alla quantità di aldeidi che la società può riversare nel depuratore di Olgiate, ma a distanza di mesi ancora tutto tace e né i consiglieri, né i cittadini sono aggiornati su un tema così sentito, soprattutto ora che gli odori tornano a infastidire gli abitanti della Valle Olona».

Infatti, proprio qualche settimana fa alcuni cittadini hanno fatto partire una petizione per chiedere alle amministrazioni locali risposte concrete sul tema e soprattutto stop agli sversamenti. Una raccolta che ha già raggiunto 177 firme, anche se a lamentarsi sui social ogni giorno sono decisamente di più. «E’ un problema che non si può più sopportare e non è accettabile che la nostra giunta non informi il consiglio comunale, che è l’organo di controllo prediletto e i cittadini», ribadisce Pozzoli.

Quanti aldeidi riversare

Il capogruppo da mesi infatti chiede di visionare una relazione di Arpa con la quale si dovrebbe sancire la quantità dei materiali organici che vengono riversati nel depuratore di Olgiate Olona. Stiamo parlando degli aldeidi: dei composti organici di formula bruta formati da carbonio, idrogeno e ossigeno.  «La società che sversa nel depuratore ha una deroga che le permette di gettare 60 millilitri, ma una sentenza del Tar del 2017 aveva previsto di annullare la deroga, obbligando gli attori a sversare non più di 2 millilitri nel depuratore».

Cosa ha deciso Arpa?

La decisione, ovviamente, non aveva rallegrato la ditta che aveva nuovamente fatto ricorso al consiglio di stato sostenendo che il depuratore fosse in grado di sostenere i 60 millilitri. «La decisione ultima, però, spetta ad Arpa che ha inviato la sua relazione lo scorso maggio 2020 e noi abbiamo chiesto al sindaco di visionare i documenti per capire quale fosse il verdetto dell’Agenzia regionale. Peccato che a oggi, un anno dopo, siamo ancora all’oscuro di tutto», denunciano da Per Marnate.

Quello che sappiamo, in conclusione, è che la società continua a sversare i 60 millilitri, ma i consiglieri non sanno cosa ci fosse effettivamente scritto nella relazione. In realtà il primo cittadino lo scorso febbraio aveva incontrato gli studiosi del Politecnico di Milano, riferendo poi ai cittadini i risultati delle prime ricerche. «Tuttavia – precisa Pozzoli – lo studio dell’ateneo è solamente un’analisi aggiuntiva: l’unico valore legale è quello di Arpa, del quale non sappiamo nulla. Così come non è stato fatto niente per promuovere un revamping del depuratore come avevamo chiesto noi».

Scontri, politici e non, a parte, rimane il fatto che i cittadini continuano ancora a soffrire a causa dei miasmi e nessuno ha saputo dire loro quali soluzioni mettere in campo per risolvere il problema.

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