«Puzzolente e impattante»: Legambiente Busto boccia l’impianto Forsu di Legnano

BUSTO ARSIZIO – Odori intollerabili e un impatto sul paesaggio del Parco Altomilanese che andrebbe schermato con alberi di alto fusto: l’impianto di trattamento Forsu di Legnano finisce nel mirino del circolo cittadino di Legambiente (BustoVerde), che prende carta e penna e segnala le criticità alle autorità competente e alla società che gestisce l’impianto.

Piovono segnalazioni

Dopo la denuncia pubblica del consigliere comunale borsanese Emanuele Fiore, un altro intervento, da Busto, a sostegno dei cittadini del quartiere di Borsano che da giorni ormai sono esasperati dalle puzze e costretti a chiudere le finestre per poter respirare. Legambiente Busto Verde fa sapere di aver «inviato ad Asja Ambiente Italia SpA, al Comune di Legnano, ad Amga SpA, ad ARPA Lombardia e a Città Metropolitana una segnalazione per molestie olfattive e di impatto paesaggistico dell’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti sito in Legnano via Novara».

Le «molestie olfattive»

«Molteplici – rivela l’associazione ambientalista – sono state le segnalazioni che abbiamo ricevuto in ordine ad odori frequenti e superiori alla normale tollerabilità provenienti dall’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani gestito da Asja Ambiente Italia S.p.A». Con l’occasione però è stato segnalato anche «un altro inadempimento» di tipo strutturale: «dalla prospettiva dal Parco Alto Milanese, l’impianto fa mostra di sé in modo paesaggisticamente molto impattante – spiegano dal circolo del Cigno Verde – l’immagine di un grosso impianto industriale all’interno di un luogo da sempre caratterizzato solo da alberi e campi agricoli, storicamente molto frequentato dai cittadini per la sua natura di unico grande polmone verde cittadino, viene percepita con notevole disagio dai fruitori del Parco».

Servono alberi di alto fusto

Per Legambiente, infatti «manca una adeguata schermatura verde che riporti l’ambiente paesaggistico allo stato adeguato al contesto. L’azienda, infatti, per probabili ragioni di risparmio, ha posizionato alberi che per le caratteristiche di fronda minuta e caducità sono totalmente inidonei alla funzione di schermatura». Ora si attendono risposte.

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