Puzze dall’impianto Forsu di Legnano, anche Borsano alza la voce: «Ora basta»

BUSTO ARSIZIO – «Cattivi odori» a Borsano, nel mirino l’impianto Forsu di Legnano, che smaltisce “l’umido” per produrre biometano, e che si trova a poche centinaia di metri in linea d’aria dal quartiere. «Da Ferragosto le puzze sono state segnalate più volte – racconta Emanuele Fiore, consigliere comunale residente a Borsano – è un problema che inizia a dare fastidio». Dopo cinquant’anni di controversa convivenza con l’inceneritore Accam, ora anche il nuovo impianto di Amga mette a disagio (stavolta olfattivo) i borsanesi.

Il precedente

Il “caso” era già emerso un mese fa a Legnano, con i comitati ambientalisti sugli scudi per denunciare le puzze provenienti dall’impianto di smaltimento della Forsu (la frazione organica dei rifiuti) di via Novara. «Interverremo» aveva assicurato Amga, la ex municipalizzata che gestisce l’impianto. Adesso però, nei giorni dopo Ferragosto, la problematica si è avvertita anche nel quartiere bustese di Borsano, che confina con Legnano.

La segnalazione

«Ho ricevuto diverse segnalazioni in questi giorni e ho verificato personalmente che gli odori sono sgradevoli – spiega Emanuele Fiore, consigliere comunale borsanese del gruppo “L’Italia c’è” – si tratta di un problema che non è costante ma che sembra stia diventando frequente, e non più sporadico come in passato. Ed è per questo che mi è sembrato doveroso far presente il problema, affinché vengano date ai cittadini delle risposte. Ho anche preso contatti con l’avvocato Franco Brumana, consigliere comunale a Legnano, che ha già denunciato il problema».

«Teniamo sotto controllo»

Fiore promette che monitorerà attentamente la situazione: «Sono pronto eventualmente anche a coinvolgere il consigliere delegato all’ambiente Orazio Tallarida per capire quali azioni istituzionali di sensibilizzazione si possano intraprendere, visto che le puzze non hanno colore politico. Ma non escludiamo, in futuro, anche iniziative più eclatanti di protesta, come petizioni o flash mob, se il problema dovesse persistere». Del resto, l’esperienza del comitato No Accam (poi No Inceneritore), di cui il consigliere Fiore è stato tra i più attivi promotori, potrà servire da insegnamento.

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