Denuncia e petizione contro le puzze dell’impianto di biometano a Legnano

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LEGNANO – Una denuncia per “getto pericoloso di cose” (art. 674 del codice penale) e una petizione contro «gli odori molesti avvertibili nell’arco di circa 500 metri dall’impianto di biometano» in via Novara a Legnano (nella foto). Sono le iniziative prese da Astrid Mazza, socia e amministratrice del centro ippico “La stella” e convivente di Paolo Biaggi, titolare dell’omonimo centro cinofilo che si occupa prevalentemente di apicoltura. Attività che, a detta dei gestori, dalla fine di maggio sono disturbate – come si legge nella denuncia depositata ieri, mercoledì 3 agosto, insieme alla petizione – «da un odore acuto particolarmente molesto e da esalazioni irritanti per la gola e per gli occhi provenienti dal nuovo e vicino impianto di produzione del biometano, realizzato da Amga Legnano spa ma gestito da Asja Ambiente Italia spa».

«Inquinamento intollerabile»

La «esalazioni nauseabonde – si legge nella petizione, sottoscritta da 62 cittadini – producono bruciori alla gola e agli occhi. Questo inquinamento è intollerabile per i residenti nella zona, per i frequentatori del centro ippico e del centro cinofilo La Stella e sicuramente è nocivo per la salute».

Ad una specifica lettera sul problema, l’Agenzia per la tutela della salute (Ats) ha risposto che le questioni della gestione dell’impianto di biometano sono di competenza dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa). La stessa Amga aveva ammesso il problema, aggiungendo di essere al lavoro nella ricerca di soluzioni: nell’immediato, l’utilizzo di particolari enzimi per il trattamento dei fanghi depositati nell’impianto e, nel lungo termine, la copertura delle vasche e il montaggio di dispositivi per la “nebulizzazione” degli odori.

Radice: «Ringrazio i cittadini, problema da risolvere»

Nel frattempo, però, le puzze continuano a farsi sentire. E, oltre a penalizzare chi abita o lavora nei pressi dell’impianto, “macchiano” l’impianto Forsu che era stato presentato come un gioiello della tecnica, capace di far fronte a qualsiasi inconveniente. «Nel caso dell’impianto di biogas – lamentano ancora gli autori della petizione – risulta comunque certo e attestato dalle stesse dichiarazioni di Amga e di Asja che gli odori sono molesti e che non sono sino ad ora stati adottati gli accorgimenti tecnici per evitare le esalazioni moleste».

Di fronte alle proteste, il sindaco Lorenzo Radice ha annunciato che la prossima settimana incontrerà la prima firmataria della petizione. «A seguito delle segnalazioni che ci sono giunte – spiega Radice – ci siamo fatti parte attiva per risolvere il problema degli odori avvertiti a Mazzafame e abbiamo incontrato Amga e Asja per capire quali interventi di contrasto fossero stati messi in atto. Nel breve il rimedio è rappresentato dal nebulizzatore di enzimi anti odorigeni: strumento che, ci è stato spiegato, in pochi giorni dovrebbe abbattere la carica odorifera. A più lungo termine la soluzione progettuale cui si sta pensando è, invece, quella per l’aspirazione e filtrazione degli odori. Voglio esprimere il mio grazie a tutti i cittadini che ci stanno segnalando il problema: l’attenzione di cui stanno dando prova fa di loro delle vere e proprie sentinelle sul territorio».

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