Quando Asterix sconfisse Coronavirus

pellerin asterix coronavirus uderzo

di Ivanoe Pellerin

“Per strada non mi riconoscono. I personaggi possono diventare dei miti ma non noi, i loro padri.” Così diceva senza rammarico Albert Uderzo, che assieme a René Goscinny creò la saga di Asterix, venduta in 370 milioni di copie e tradotta in 111 tra lingue e dialetti in tutto il mondo. Questo è l’incipit di un bell’articolo comparso sul Corriere della Sera. Uderzo è morto nella notte tra il 23 e il 24 marzo di quest’anno nella sua villa di Neully, alle porte di Parigi, per un attacco cardiaco. Aveva 92 anni ed era rimasto un uomo semplice, sorridente e timido.

La sua famiglia italiana arrivò in Francia nel 1922. Dopo aver disegnato per qualche tempo per France Dimanche , Uderzo si trasferì a Bruxelles dove conobbe Goscinny che sarebbe diventato suo grande amico e lo sceneggiatore delle avventure di Asterix. Goscinny è scomparso a soli 51 anni anch’egli per un attacco cardiaco nel 1977. Per anni fecero la gavetta insieme e poi, come succede a volte nella vita, una svolta straordinaria e la creazione di una storia formidabile.

pellerin asterix coronavirus uderzo
Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani, è la storia di un piccolo villaggio della Gallia, che resiste all’invasione romana ed in particolare a quell’altezzoso Giulio Cesare. Così sembra proprio la rivincita dei provinciali che non hanno una cultura metropolitana ma che rimediano i migliori propositi con molto buon senso e con ottime idee. Certo sono aiutati dalla pozione magica del druido Panoramix (nel quale con molta immodestia mi piace rivedermi) che dona una forza immensa, sovrumana a chi la beve, a tutti tranne a Obelix, il portatore di menhir, l’amico del cuore di Asterix che ci è caduto dentro da piccolo. Questo gigante buono ha un cagnolino simpaticissimo Idefix e risulta di fatto
imbattibile da tutti a parte dalla sua timidezza quando incontra la leggiadra Falbalà.

Compaiono in queste “nuvole” deliziose altri personaggi come il sindaco Abraracourcix, vanesio e generoso, il bardo Assurancetourix, poeta strapazzato dagli abitanti del villaggio, che si crede un po’ un grande cantante, un po’ una specie di Virgilio, Matusalemix, un vecchietto troppo giovanile sposato con la bellona del posto, e i duri del paese Automatix e Ordinalfabetix. In questo villaggio a nord della Normandia (un piccolo villaggio che esiste realmente e che ho visitato nei miei giraingiro in moto)
c’è di fatto tutto il mondo. Il suo eroe coraggioso, intelligente e astuto al punto giusto, con un piacevole senso dell’umorismo, si batte vigorosamente contro le avversità della conquista romana.

Vi è anche la derisione della provincia nei confronti della superba Lutetia (l’antica Parigi), la satira verso la potente Roma e non manca po’ di sano sciovinismo bretone. I galli del villaggio hanno una sola paura: che il cielo cada loro sulla testa.

Oltre alla traduzione, la presentazione di “Asterix il Gallico” sul primo albo della serie edito per i tipi della Mondadori nel febbraio 1968 è affidata a Marcello Marchesi, scrittore, sceneggiatore, regista cinematografico e teatrale, paroliere, cantante e attore italiano. Potrei andare oltre e dire che fu anche autore di programmi televisivi e radiofonici di grande successo, giornalista, pubblicitario e talent scout. Intellettuale tra i più originali e intelligenti del dopoguerra scrisse molto e fu famoso per le sue celebri frasi e aforismi come: “Un cretino può scrivere un saggio ma non viceversa.” ed anche: “
È sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili.”

Marchesi scrive: “Asterix è molto amato dal Generale De Gaulle. Ormai è un eroe nazionale anche lui… Un sospetto, che questa smitizzazione sia una specie di piccola vendetta goliardica contro le lunghe ore di traduzione dal latino del “De bello gallico”. Se Giulio Cesare con il suo S.P.Q.R. sembrava volesse dire al mondo intero “Lassatece passà, semo romani!”, Asterix con la sua spavalderia gallica pare voglia dire a tutti: “Lassatece passà, semo Francesi!” Ridiamoci su e buon divertimento.”

Marchesi aveva certamente ragione: queste nuvole parlanti ebbero un successo mondiale grazie ad un divertimento assolutamente garantito. Inoltre S.P.Q.R. diventò per tutti: Sono Pazzi Questi Romani.

Cari amici vicini e lontani, in questo piccolo villaggio della Gallia c’è davvero tutto il mondo. In un servizio intelligente, Alessandro Gnocchi scrive che “il villaggio secessionista di Asterix richiama l’eterna battaglia tra le autonomie locali ed il potere centrale.”, un tema di grande attualità. Il 37° albo della serie, pubblicato nell’ottobre 2017 con il titolo di Asterix e la Corsa d’Italia , compare come avversario il favorito competitor con il nome di Coronavirus (vero nome di Testus Terone), auriga romano dalla maschera dorata, inviato dal corrotto senatore di Roma, Lactus Bifidus. Una straordinaria anticipazione. Inevitabilmente Coronavirus verrà battuto dai nostri eroi.

Sarà così anche in quest’epoca? Leggete un albo fra i molti pubblicati, vi divertirete e non mancherà un sorriso in questo drammatico tempo.

pellerin asterix coronavirus uderzo – MALPENSA24