Radice: «Sogno una Legnano generativa». Opposizioni: basta campagna elettorale

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LEGNANO – «Coniugare il coraggio di immaginare con la forza della concretezza. A Legnano servono sogni, fantasia e creatività per disegnare una città diversa e tradurre le nostre proposte in azioni possibili». Così il sindaco Lorenzo Radice (nella foto) ha presentato lunedì 21 dicembre al Consiglio comunale le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del suo mandato. Un discorso un po’ astratto, privo com’è stato di annunci concreti, a tratti più intriso di incenso che di inchiostro, e come hanno subito rimarcato le opposizioni (a cominciare da Letterio Munafò di Forza Italia) ancora col sapore della campagna elettorale. «Puntiamo alla sostenibilità economica, ecologica e sociale – ha detto Radice – e alla rigenerazione delle strutture e delle infrastrutture, ma anche di quei valori e legami che fanno grande e bella la nostra comunità. Daremo supporto alla salute e alla sicurezza dei cittadini. Rinnoveremo i servizi di base, non lavorando solo sulle aree dismesse. Dobbiamo ripartire dalla cose basilari, anche per questo in questi primi giorni stiamo insistendo su piccole cose come la spazzatura e i marciapiedi, fronti su cui Legnano negli ultimi anni è andata peggiorando. E vogliamo coinvolgere soprattutto i più giovani, formarli perché si diano da fare per la propria comunità».

Il sindaco: «Legalità, trasparenza, ascolto»

Radice ha esordito dicendo di voler affrontare l’impoverimento materiale dei cittadini, rimarcando di aver sbloccato subito a questo scopo «tutte le risorse possibili, pari a quasi 1 milione di euro. È tempo – ha proseguito – di rinnovare Legnano per farne una città che sta dentro il XXI secolo. Ha un grande passato che però non c’è più: da quello dobbiamo partire per darle un futuro. Saranno 5 anni di lavoro fondati su legalità, trasparenza, ascolto e coinvolgimento dei cittadini, sulla valorizzazione di luoghi, persone e organizzazioni di cui disponiamo. Dobbiamo generare relazioni per superare le solitudini che la crisi ha amplificato. Metà della popolazione vive da sola. Dobbiamo avere il coraggio di tornare ad essere aperti e solidali, con una cultura popolare, coinvolgente e di alta qualità; liberare le energie del mondo sportivo, delle parrocchie e del volontariato: promuovere la sussidiarietà e la collaborazione, unire le forze pubbliche e private, profit e no profit. La nostra – ha rimarcato il sindaco arancione – dev’essere una città generativa che unisce e moltiplica anziché dividere. Daremo valore alle periferie, che nella nostra visione sono nuovi centri, con servizi e investimenti anche al di fuori dal centro. E faremo crescere tutto il territorio dell’Altomilanese. Abbiamo gettato le basi – ha concluso – di molte questioni rimaste parcheggiate negli ultimi anni, specie durante la gestione commissariale».

Centrodestra e civici: «Assoluto vuoto di concretezza»

Dal canto loro, gli ex membri della maggioranza di centrodestra Daniela Laffusa (Lega) e Gianluigi Grillo (Fdi) hanno ricordato la concretezza dei due anni di amministrazione della giunta Fratus, dagli eventi organizzati per il Natale (con quello passato decisamente più scintillante di quello di quest’anno) alla realizzazione di opere, come gli investimenti nelle periferie e la nuova sede degli uffici comunali nell’ex Tribunale. Lapidari i civici Francesco Toia («Difficile commentare il nulla. Zero contenuti, dal commercio allo sport. Scendete dalla Luna») e Franco Brumana («Solo esercizi di retorica, a partire dai nomi degli assessorati, degni di Paperopoli»). Le linee programmatiche sono state approvate con i soli voti della maggioranza.

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