Speroni: «Sull’Islam ha ragione Cassani. Il Pd sbaglia»

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GALLARATE – Per il secondo anno consecutivo Gallarate vieta ai musulmani la celebrazione del Ramadan in città. Categorico il sindaco leghista Andrea Cassani: “Vadano a pregare da un’altra parte”. Detto fatto: gli islamici traslocano nella vicina Cardano al Campo, evidentemente più ospitale e tollerante verso chi onora Allah. E per il secondo anno consecutivo è polemica. Margherita Silvestrini, esponente del Partito democratico, in una intervista a Malpensa24 critica la decisione del primo cittadino: “Non può cancellare il Ramadan”.

Ed è subito polemica

Dichiarazione che genera la piccata replica di Francesco Speroni, storico esponente del Carroccio, già parlamentare e attuale segretario leghista a Busto Arsizio: “Cassani non vieta nulla, ma applica una decisione logica: se i musulmani intendono professare la loro fede facciano come gli aderenti ad altre confessioni: acquistino un terreno e costruiscano, coi loro soldi, l’eventuale moschea. Sempre che gli strumenti urbanistici e le norme vigenti lo permettano”. Dichiarazione netta, che non ammette equivoci. Speroni fa riferimento a iniziative analoghe che riguardano i Testimoni di Geova, gli evangelici e altre comunità religiose. “Gli esempi non mancano, nemmeno a Gallarate”, precisa l’ex ministro delle Riforme. Di più, ricorda gli interventi per la costruzione di numerose chiese del territorio: “Potrei citare decine di casi, dove i cittadini che si riconoscono nel cattolicesimo hanno messo mano al portafoglio, senza nulla chiedere alla parte pubblica. Si tratta di una questione di buon senso civico e religioso”.

Il problema dell’integrazione

Vecchio, irrisolto problema, questo della convivenza con la folta comunità islamica. Margherita Silvestrini mette in luce il fatto che Cassani, col suo atteggiamento di chiusura, si disinteressa dei tanti stranieri che risiedono nella sua città: il 16 per cento della popolazione. E così facendo, secondo il Pd, impedisce una corretta integrazione. Speroni però non la pensa così: “Andrea Cassani si pone in difesa delle identità e dei gallaratesi stessi. Non capisco perché i musulmani dovrebbero essere favoriti rispetto ad altre persone”. A far la differenza intervengono appunto i piani di governo del territorio e le recenti leggi regionali in materia di moschee e di centri culturali islamici, tesi a limitare costruzioni religiose dedicate all’Islam. Restrizioni dovute anche alle legittime preoccupazioni che possano in qualche modo favorire il proliferare del terrorismo e non solo. Ma qui il discorso prende altre strade, va ben oltre Gallarate.

Ramadan speroni gallarate – MALPENSA24