Report, l’avvocato Mascetti vince al Tar: «Siano rivelate le fonti»

VARESE – Querelle Mascetti-Report: all’avvocato varesino, tra i fondatori dell’associazione Terra Insubre, va il primo round di una battaglia che potrebbe portare a chiarire in via definitiva qual è il ruolo dei giornalisti Rai. L’avvocato Andrea Mascetti è stato uno dei protagonisti della puntata di Report (trasmissione in onda su Rai3 e condotta da Sigfrido Ranucci) dal titolo Vassalli, valvassori e valvassini andata in onda nell’ottobre dell’anno scorso.

Il Tar accoglie il ricorso di Mascetti

Mascetti, da subito aveva annunciato querele e diffide, presentando anche un ricorso al Tar del Lazio affinché Report venisse obbligata a concedere l’accesso agli atti all’avvocato varesino. In sintesi a rivelare le fonti giornalistiche interpellate dalla trasmissione. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso di Mascetti. Il dibattito è destinato a farsi ampio mettendo al centro il tema della libertà di stampa. Il Problema infatti è che in questa decisione del Tar del Lazio l’attività giornalistica viene equiparata a un procedimento amministrativo, come spiega anche una nota diffusa da Federazione della Stampa e Usigrai«Questa è l’occasione per chiedere nuovamente a governo e parlamento la necessità di un chiarimento urgente sulla natura giuridica della Rai. I giornalisti che fanno informazione in Rai non possono essere paragonati a funzionari della Pubblica Amministrazione. Pertanto le norme sull’accesso agli atti devono soccombere di fronte al diritto / dovere del giornalista di tutelare le proprie fonti», si legge nella nota.

Rai ricorrerà al Consiglio di Stato

La Rai ha già annunciato che impugnerà la sentenza del Tar davanti al Consiglio di Stato, la battaglia, dunque, non è affatto terminata. Lo specifica la direzione di Rai3 in una nota: «Il pronunciamento dei giudici del Tar del Lazio – che ha disposto l’acquisizione delle testimonianze e dei dati delle fonti di un recente servizio di Report – costituisce un precedente gravissimo e un attacco all’indipendenza e all’autonomia dell’informazione. Rai Tre rinnova la sua assoluta fiducia a Sigfrido Ranucci e alla sua squadra, ribadendo che si batterà in ogni sede perché venga tutelato il diritto alla riservatezza delle fonti, caposaldo del giornalismo di inchiesta».

Intervenga il ministro della Giustizia

Ranucci dal canto suo si è appellato al ministro della Giustizia Marta Cartabia:  «Se questa sentenza passerà in giudicato, ma non credo sia possibile alla luce delle ultime sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo, nessuno scriverà mai più né alla Rai né a Report per segnalare notizie né risponderà, perché c’è il rischio che poi il Tar possa obbligare a rivelare le fonti. Su questo mi aspetto un intervento del ministro della Giustizia, che è il custode dell’albo di tutti giornalisti, a meno che non ci sia l’intenzione di creare un albo di giornalisti di serie A e uno di serie B con i giornalisti del servizio pubblico. Non è giusto che una Istituzione nobile come quella del Tar venga mortificata da sentenze del genere», ha infatti scritto il conduttore di Report in un lungo post sulla pagina Facebook della trasmissione.

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