Ribolle Forza Italia: tante chat pochi elettori. E c’è chi contesta Angelo Palumbo

Forza Italia Angera

VARESE – Sono talmente tante le chat ufficiali di Forza Italia, che gli stessi iscritti al partito di Silvio Berlusconi hanno perso il conto. Rimanendo pressoché disorientati. Soprattutto dopo le ultime tre (ma il numero va preso con beneficio d’inventario) lanciate dai vertici commissariali provinciali in cui, secondo alcuni, pare sia stata “fatta selezione” all’ingresso. Al punto che qualcuno, caustico, ha affermato: «Ormai questo partito ha più chat che iscritti ed elettori».

Ma ad agitare quella che un tempo fu l’armata azzurra non c’è solo il proliferare di gruppi di discussioni su Whatsapp. Infatti, c’è chi, in attesa di risposte ai quesiti che aveva posto a ottobre, è sul punto di mollare il coordinamento del partito a livello locale, come Luca Macchi, portavoce di Forza Italia a Samarate. E chi butta benzina sul fuoco e rilancia una domanda che da tempo, almeno dal 7 maggio scorso, gira tra gli azzurri: «Ma il consigliere regionale Angelo Palumbo che cosa ci sta a fare in Regione dopo che è letteralmente scomparso dalla vita di partito?».

Un partito, tante spine e confusione

E’ passato più di un anno dallo scandalo Mensa dei poveri che ha azzerato il partito di Berlusconi in provincia di Varese. Togliendo di mezzo tutta (o quasi) la classe dirigente. E sono passati 7 mesi dalla convention varesina di Forza Italia, voluta dal commissario Giacomo Caliendo per trovare idee ed energie nuove nell’ottica di un rilancio dell’azione politica.

Certo il Covid ci ha messo lo zampino, nel senso che l’emergenza sanitaria ha mandato in quarantena pure la politica. O forse no, solo quella fatta dal vivo, «perché – spiega Roberto Puricelli, storico esponente forzista varesino – in realtà gli strumenti tecnologici per tenere vivo un confronto si potevano utilizzare. Come del resto è stato fatto in alcuni casi. Io stesso con il gruppo storico di amici: ci siamo spesso confrontati».

Puricelli poi riflette sui problemi di Forza Italia e della politica in generale, trovando un “mal comune” che, per qualcuno è un “mezzo gaudio”, ma per molti è sinonimo di povertà di idee e progetti, che poi si riversa a livello amministrativo e riverbera sulle città e nelle comunità. «Noi abbiamo certamente le nostre difficoltà, dalle quali fatichiamo a trovare una via d’uscita. Ma nemmeno gli altri, dalla Lega al Partito Democratico, per lo meno qui a Varese, possono dire di godere di grande salute».

Dress code per entrare in chat

Insomma Puricelli sulla moltiplicazione delle chat forziste un po’ glissa, dice di essere stato invitato dal vice commissario Giuseppe Taldone a entrare in uno dei nuovi gruppi di discussione e di non sapere se ce ne siano altre: «Io so di una chat provinciale, quella storica e di una cittadina. Poi c’è questa nuova, alla quale vedo ma leggo poco i tanti, troppi messaggi che arrivano».

Le chat però ci sono e creano scompiglio. E la conferma arriva da un messaggio di un iscritto a Forza Italia in cui dice di aver scoperto per caso che sono stati creati gruppi mirati, nei quali sono stati inseriti alcuni ed esclusi altri. Una specie di “dress code” politico, insomma, dove solo chi ha l’abito giusto entra. “Ma chi è che stabilisce chi può partecipare e chi no? – chiedono i forzisti lasciati sull’uscio. Che aggiungono di aver scelto “Forza Italia perché era (è?) un partito libero e liberale. Ma se ora le cose sono cambiate e regna il “questo sì e questo no”, ci si deve porre una seria riflessione sulla direzione in cui stiamo andando”.

Luca Macchi medita le dimissioni

Luca Macchi, coordinatore cittadino di Forza Italia a Samarate, non vuole nemmeno sentire parlare delle chat: «Ne hanno create di nuove? Poco importa. Io so che quella ufficiale provinciale, al netto dei “saluti” e dei “come state” è silenziosa da mesi. Non un confronto, non un dibattito, non un’idea. A oggi non so ancora quale sia la rotta che ha deciso di intraprendere il partito in provincia di Varese. Ebbi modo di porre una serie di temi. Più volte ho spiegato la necessità di avere ai vertici del partito altri punti di riferimento. Non per questioni personali, bensì di centralità territoriale. Risposte: zero. Un nulla di fronte al quale inizio a pensare che, per i vertici di questo partito, che ci sia io o qualcun altro va bene lo stesso. Forse a loro. Non a me».

Palumbo se ci sei batti un colpo

Ma a far ribollire il partito c’è anche la posizione di Angelo Palumbo, “eletto con i voti di Forza Italia – dicono in molti – ma del quale non abbiamo più un segnale da mesi. Eppure continua a ricoprire il ruolo di consigliere regionale a Milano e comunale a Cassano”. E accanto a chi chiede conto dell’attività (“ben remunerata”, sottolinea qualcuno) di Palumbo in Regione, c’è anche chi “archivia” il consigliere: ” Ma è ancora di Forza Italia? No, perché se così fosse proprio non sembra. E il primo a tirare una conclusione dovrebbe essere lui”.

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