Riparte a Busto il “benvenuto culturale”: il primo libro regalato a 550 neonati

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BUSTO ARSIZIO – Riparte il “benvenuto culturale” tra i cittadini di Busto: la biblioteca regala ai neonati il loro primo libro. Un investimento sui futuri fruitori: già partite 550 lettere di invito per l’iscrizione al polo culturale di piazza Vittorio Emanuele, accompagnate appunto da un libro. La vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli: «Un gesto concreto e insieme simbolico per iniziarli subito alla cultura e avvicinarli con le famiglie alla nostra biblioteca e alla comunità culturale».

Il “benvenuto culturale” ai neonati

Dopo la pausa dettata dall’emergenza sanitaria, in questi giorni la Biblioteca comunale “Roggia” di Busto Arsizio ha ricominciato a scrivere ai genitori dei neonati bustocchi per invitarli a iscrivere gratuitamente i nuovi cittadini ai servizi della biblioteca e a ritirare un piccolo dono, il libro “Guarda che Faccia”. Un omaggio che rappresenta il benvenuto dell’amministrazione – un benvenuto di matrice culturale – tra i cittadini di Busto, ma anche un investimento sul pubblico di domani, un pubblico che amerà i libri e la lettura perché ha potuto apprezzarli sin dalla più tenera età, come dimostrano gli studi più recenti.

La ripartenza della Biblioteca

«Nonostante le indicazioni di sicurezza che ancora impediscono ai bambini più piccoli di frequentare gli spazi della biblioteca, invitare i loro genitori è comunque un segnale di ritorno alla vita – spiega l’assessore Manuela Maffioli – prima del lockdown, questa iniziativa ha permesso a tanti di scoprire non solo un luogo culturale mai visitato prima o non frequentato da anni, ma anche il nostro patrimonio librario, che è anche il loro, e le tante attività che in biblioteca si svolgono, o meglio, si svolgevano prima dell’epidemia e che speriamo di poter far ripartire a breve».

Un investimento sul futuro

Sono circa 550 le lettere destinate ai bimbi nati da aprile 2019 a febbraio 2020. «L’iscrizione dei bambini è, nei nostri intenti, un gesto di grande significato anche simbolico – continua l’assessore – è un’ipoteca sul loro futuro, sulla loro formazione, confidando che possano scegliere poi negli anni, in piena autonomia, di continuare a frequentare questo spazio, di farne il proprio luogo di studio, di incontro e di crescita, culturale e personale».

La biblioteca di Busto riapre già lunedì 18 maggio. Maffioli:«La cultura riparte»

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