Risvegliamo Busto alza la voce: «Ghidotti è il nostro consigliere, dateci spazio»

francesco iadonisi risvegliamo busto

BUSTO ARSIZIO – Sotto traccia. Silenti, ma non dormienti. Messi in un angolo. In una parola dimenticati. Ma non scomparsi. Anche se hanno perso l’unico assessore (la dimissionaria Miriam Arabini), che è passato con Forza Italia ma non era di Forza Italia e con un consigliere, quel Roberto Ghidotti infilato in un porta girevole dalla quale è entrato civico, uscito forzista, rientrato in quota al sindaco e ora di nuovo al punto di partenza. Il consigliere più rivendicato. Da tanti insomma, ma in realtà, secondo quanto scrive il coordinatore del gruppo civico Francesco Iadonisi, è sempre stato targato “Risvegliamo Busto”. Gruppo che ha avuto all’interno della lista Antonelli un peso di circa 600 preferenze e che ora viene messo sul tavolo.

Avevo deciso di non fare nessun comunicato – scrive Iadonisi in una nota – ma, dopo aver letto le rivendicazioni di chi ha portato alla lista Antonelli sindaco meno voti e conseguentemente meno consiglieri, non posso esimermi dal puntualizzare che la lista Antonelli all’origine aveva ben 24 componenti di diversa estrazione (cattolica e non). I cittadini dopo aver verificato la bontà delle persone e dei buoni proposi eleggono tre consiglieri. Uno di loro (Miriam Arabini ndr) viene subito tolto e inserito in giunta, facendo entrare in consiglio il primo dei non eletti, cioè Roberto Ghidotti. Il quale ora, dopo vari passaggi, tutti concordati con il gruppo di Risvegliamo Busto, è tornato ad appartenere alla lista civica e vuole essere rappresentato proprio da chi lo ha rappresentato all’inizio, ovvero da me. L’assessore Arabini e il consigliere Ghidotti non hanno smesso di confrontarsi con il gruppo neppure nei dodici mesi di appartenenza, di fatto, a Forza Italia. Scelta quella di entrare in Forza Italia condivisa e che rispecchiava l’area civica del partito. Ora a scenario politico, a nostro dire mutato via a via in peggio, la vera espressione civica, ovvero io e il mio gruppo non veniamo neppure più convocati ai tavoli. Inorridisco. Perché chi ha fatto la differenza numerica per l’elezione dell’attuale sindaco siamo proprio noi. Ma il sindaco, così come Busto Grande se lo sono dimenticati. Provo grande amarezza, ma ho un obbligo morale bei confronti dei tanti cittadini, del mio gruppo, dell’ex assessore e del consigliere ancora presente in consiglio. Io e gli altri 12 componenti abbiamo sempre creduto nel progetto avente un unico scopo il bene comune di Busto. Per questo motivo, qualora la situazione persisterà e continueremo a non considerati, io con il gruppo rappresentato in consiglio comunale dal consigliere Roberto Ghidotti, ci riterremo liberi di fare scelte che siano indipendenti da qualsiasi voglia appartenenza.

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