Riti quaresimali in diretta streaming a Legnano per trasmettere speranza

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LEGNANO – Quaresimali in streaming a Legnano per vivere cristianamente l’attesa della Pasqua nel rispetto delle disposizioni sanitarie. Venerdì 6 marzo, alle ore 21.00, secondo appuntamento con i Quaresimali cittadini in diretta streaming dalla Basilica di San Magno. Arriva direttamente dall’arcivescovo di Milano l’invito a «essere presenti attraverso i mezzi diocesani e locali, come radio, tv e siti parrocchiali, nelle case e dove vivono le comunità» per una Quaresima «intensa». Nel videomessaggio diffuso oggi, giovedì 5, monsignor Mario Delpini ricorda che i cristiani non devono lasciarsi abbattere, anche in questa fase segnata dall’epidemia del Coronavirus, trasmettendo la speranza che viene dal Vangelo. Anche sulla base di questa esortazione, prosegue il percorso della Chiesa di Legnano, in collaborazione con l’Azione Cattolica, per i Quaresimali 2020 sul tema generale “Resurrezione è vita. Testimoniare il Vangelo nel Terzo Millennio”.

Il decano, don Viscardi: «Quaresima surreale e inquietante»

Si potrà vivere questa proposta spirituale, guidata dal teologo don Bruno Bignami, tramite i siti internet delle parrocchie, sul sito chiesadilegnano.it, tramite la pagina Facebook dell’Azione Cattolica di Legnano e mediante Legnanonews.com e Radio Punto. Presiederà la liturgia don Fabio Viscardi, parroco dei Santi Martiri e decano di Legnano. «Stiamo vivendo – osserva don Fabio – una quaresima strana, per certi aspetti surreale, senz’altro inquietante. Ci troviamo a combattere contro un male subdolo e sfuggente. Ci misuriamo con la nostra fragilità e i limiti del nostro sapere. Forse è il caso di una riflessione pacata su cosa significa oggi abitare il Creato. Ovviamente da cristiani, dunque senza perdere la speranza».

Legnano Cambia: «Emergenza nell’emergenza, gli studenti disabili»

L’associazione Legnano Cambia manifesta la propria vicinanza alle famiglie dei ragazzi con disabilità che si trovano ad affrontare l’emergenza in corso «come soggetti invisibili». Attualmente, rileva il fondatore dell’associazione Antonio Guarnieri, «i centri diurni nel nostro territorio sono aperti, nonostante la chiusura di ogni ordine di scuola a livello nazionale, perché ci troviamo in presenza di un vuoto legislativo all’interno del DPCM del 22 febbraio poi aggiornato il 4 marzo. Il decreto cita infatti le scuole ma non i centri diurni per disabili, i centri socio educativi né il servizio formazione autonomia. Le persone con disabilità molto spesso sono immunodepresse e talvolta non in grado di praticare le norme igieniche diffuse dal ministero della Salute. Per tale ragione, diverse famiglie hanno preferito sospenderne la loro frequenza dalle attività quotidiane, con evidente aggravio della situazione. Per questi soggetti e per le loro famiglie – sollecita Guarnieri – vanno attivate tutte le misure straordinarie necessarie a supporto», a cominciare dal servizio didattico a domicilio «per poter mantenere un raccordo scolastico che in autonomia non sarebbero in grado di avere. Ci risulta infatti, dalle diverse segnalazioni pervenuteci dagli educatori scolastici, che molti dei loro genitori si trovano a casa, a causa della chiusura delle scuole, senza garanzie a livello di retribuzione. Ci auguriamo che vengano previsti ammortizzatori sociali laddove non sia possibile attivare alternative».

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