RIVOLTA IN CUCINA CON BIGMATCH: “Come si troverà la Vecchia Signora in Trattoria davanti a piatti caserecci?”

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Paolo Rivolta 

Il Derby della Mole. Torino Juventus. Un derby dai mille significati: la storia, il blasone, il Grande Toro, lavecchia Signora, lo stile Juve, i gol al 90esimo e oltre. Il primo pensiero sulla partita è quello Maresca in goal al 90’ e l’esultanza sfottò con le corna del Toro. Una corazzata, la Juventus, contro un’eterna incompiuta, il Torino. In campo ancora il tridente delle meraviglie Dybala, Mandzukic e C. Ronaldo. Con questi tre in campo qualsiasi cosa viene bene. Un po’ come il fritto misto alla piemontese, se ti dicono che nel piatto ti ci ritrovi fegato, pollo, zucchine, amaretti e mele, il tutto impanato, ti viene un sensazione di disgusto, poi basta assaggiare il primo boccone e tutto sembra tornare al proprio posto…una prelibatezza. Il Torino che proverà a rubare il pangrattato alla Juve, giusto per rovinarle il piatto, con un duo offensivo di tutto rispetto Belotti e l’ex Zaza.

 

Torino con la compattezza di un piatto di polenta e brasato

Mazzarri che dovrà puntare sulla solidità e compattezza. Un piatto di polenta e brasato.Juventus leggermente rinnovata nei primi 11, spazio a Perin, De Sciglio ed Emre Can, fuori Cuadrado e Cancelo. Allegri proverà a trovare la stessa amalgama con ingredienti diversi, come quelli sempre alla ricerca di un ingrediente nuovo, magari meno calorico, per sostituire il vecchio. Attenzione che però il gusto a volte non è proprio lo stesso. Torino Juventus oggi. La sensazione è quella di un uomo semplice, il Torino, che invita una signora altolocata a mangiare in trattoria. A Torino le trattorie si chiamano “piole”, quelle da “
poca spesa tanta resa”. Lei, la Juventus, abituata ad almeno due forchette sulla sinistra e due coltelli sulla destra, il cucchiaino e la forchettina del dolce in testa al piatto, oltre ai rigorosi tre bicchieri. In trattoria invece si apparecchia con una forchetta a sinistra e un coltello a destra, la forchettina del dolce, arriva soltanto insieme al dolce, e un bicchiere basta e avanza. Non è detto però che la Signora non si trovi bene in trattoria; chissà magari l’uomo semplice, il Torino, riuscirà a puntare sui piatti caserecci, decisi e non banali; sulla simpatia, sui bei modi e farle capire, senza tanti fronzoli, le proprie intenzioni. Chissà magari…vivrà una notte da…Grande Torino.

Come gustarsi Torino Juventus?

Ovviamente con un menù da “piola”, quantomeno quale gesto di solidarietà nell’uomo semplice. Inizierei con un tomino torinese, semplice ma mai scontato. Come primo, un piatto di Tajarin burro e salvia e poi subito al dolce: un bel Bonet come da tradizione. Bisogna stare leggeri però, chissà mai che si porti a casa il risultato. Buon appetito e Buon Derby.

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