Robecchetto, droga dopo gli spari con il kalashnikov: due arresti

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ROBECCHETTO CON INDUNO – Due uomini arrestati con l’accusa di spaccio dai carabinieri della compagnia di Legnano in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Busto Arsizio. In manette sono finiti due italiani di 56 e 53 anni, entrambi pregiudicati.

L’arresto del “gorilla”

L’indagine ha tratto origine dell’attività investigativa coordinata dal pubblico ministero di Busto Arsizio Nadia Calcaterra avviata per identificare l’autore degli spari d’arma da fuoco che il 9 gennaio 2021 e la notte tra il 9 e il 10 maggio 2021 avevano colpito un’abitazione di Robecchetto con Induno, senza provocare feriti. All’epoca in carcere ci era finito “il gorilla”.  Già dopo il primo episodio, gli investigatori, analizzando numerosi tabultati telefonici, si erano concentrati sul 56enne il quale, però, proprio dal 9 gennai si era trasferito, senza alcun motivo apparente, nel Vicentino.

La sparatoria

La notte tra il 9 e il 10 maggio, poi, da uno scooter e sempre contro la stessa villetta, erano stati esplosi dieci colpi un fucile d’assalto di produzione sovietica, verosimilmente un kalashnikov. Sin da subito le dichiarazioni delle vittime e le analisi sulla linea telefonica del  56enne, avevano permesso di accertare uno stretto legame tra l’uomo e un 47enne della zona, detto ‘il gorilla’, già noto per la sua personalità violenta, che il 22 maggio 2021 era stato arrestato il flagranza di reato per la detenzione di un revolver calibro 38 special con matricola abrasa e oltre 70 cartucce e, ancora, il successivo 4 agosto era stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per porto illegale di armi da fuoco e minaccia.

I legami con il mondo dello spaccio

Proprio il 47enne aveva poi confessato di essere l’autore degli spari di kalashnikov contro l’abitazione di Robecchetto, che, a suo dire, sarebbero stati motivati da questioni di gelosia per aver ritenuto il figlio del proprietario di casa, amante della propria compagna. Ma le indagini, volte anche a verificare le dichiarazioni dell’uomo, hanno permesso di fare luce sui suoi legami con alcuni personaggi coinvolti nello spaccio di cocaina nella zona di Robecchetto e dei comuni limitrofi e in particolare con i due cinquantenni finiti agli arresti venerdì.

Lavoro di squadra

Il 53enne e il 56enne erano inseriti appieno in un collaudato circuito di spaccio, all’interno del quale rivestivano ruoli ben definiti. Si è accertato infatti che il più giovane si occupava della consegna materiale dello stupefacente ai clienti mentre l’altro assumeva le decisioni più rilevanti e gestiva le risorse materiali e i capitali finanziari. Dopo l’arresto entrambi sono stati portati in carcere a Busto.

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