Rosa sull’irruzione di Casa Pound a Lonate: «Manifestazione squadrista»

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LONATE POZZOLO – «Una manifestazione squadrista». Non usa mezzi termini il sindaco di Lonate Pozzolo Nadia Rosa per commentare l’irruzione di Casa Pound ieri sera, 28 settembre, in consiglio comunale. Quindici militanti dell’estrema destra hanno esposto uno striscione contro la decisione del Comune di aprire uno Sprar per l’accoglienza dei migranti e hanno tentato di leggere un comunicato, costringendo il primo cittadino a interrompere la seduta per alcuni minuti. All’indomani della provocazione di Casa Pound, la sua non è l’unica dura reazione.

Il sindaco Nadia Rosa: «Manifestazione squadrista»

Quanto successo ieri sera in Consiglio Comunale è un fatto gravissimo.
Si è trattato di una vera e propria manifestazione squadrista, con il tentativo di minare la democrazia, interrompendo il regolare svolgimento della seduta di Consiglio (fatto questo che costituisce reato di interruzione di pubblico servizio).
Mi aspetto una ferma condanna da parte di tutte le forze politiche, rappresentate in consiglio o loro alleate, di quanto accaduto ieri, in quanto non è concepibile il rigurgito di intolleranza che si sta manifestando in ogni angolo del Paese e anche qui a Lonate Pozzolo.
Occorre prendere le distanze da chi fomenta l’odio e sta alimentando un clima pericoloso per la tenuta democratica del nostro Paese.
Schierarsi contro questo tipo di provocazioni è doveroso da parte di tutti coloro che sono chiamati ad amministrare un Comune, di tutte le componenti della società e di tutti i cittadini. E’ necessario difendere la democrazia. La reazione del pubblico di ferma condanna a quanto stava accadendo è un segnale positivo di coscienza civile che lascia ben sperare per il futuro, ma l’attenzione va tenuta alta, vigilando in ogni momento che non ci siano derive fasciste e stigmatizzando ogni episodio del genere.

La capogruppo Tania Manfredelli (UeL): «Fatto antidemocratico»

È stato un fatto gravissimo, antidemocratico e assolutamente da condannare. La deriva che sta prendendo questo paese mi fa paura.

L’assessore Luca Perencin: «Un atto da denunciare»

Un atto, quello successo ieri, che è assolutamente da condannare. Chiunque abbia partecipato, almeno una volta, ad un Consiglio Comunale sa che, nonostante le ovvie diversità di vedute, si è sempre discusso in modo civile e rispettoso; a volte con toni accesi, a volte con ironie e attacchi, ma sempre nel rispetto delle regole della civile convivenza. Il Consiglio Comunale, da sempre, è il luogo deputato alla discussione e alla deliberazione, al confronto politico, e non è mai stato né un’arena né un campo di battaglia. Per il confronto diretto ci sono altre sedi e modalità (una tra queste, la recentissima assemblea pubblica, dove era possible intervenire, e dove, gli stessi soggetti, hanno preferito tacere).
L’irruzione in un Consiglio Comunale, non rientra tra queste modalità, e come tale, va denunciato e condannato. Mi auguro di trovare un adeguato riscontro anche tra le forze di opposizione, anche se, a dirla tutta, una parte di essa, non rappresentata in consiglio, ha applaudito e difeso l’intervento totalmente antidemocratico.

Mauro Andreoli (Forza Italia): «Il culmine di un malessere più generale»

La protesta si è consumata nell’esposizione di uno striscione e nel tentare di voler prendere con prepotenza la parola per leggere un comunicato. Anche in qualità di ex Presidente del Consiglio Comunale non posso che condannare questo grave gesto. A mio avviso ognuno è sempre libero di esprimere la propria opinione, deve farlo però nel rispetto degli altri e delle regole. A nessuno mai infatti può essere permesso interrompere con “prepotenza” i lavori di un’assemblea legislativa/consiliare democraticamente eletta. Per quanto possa sembrare banale questo è sempre stato, a mio avviso, un principio irrinunciabile per garantire una vita sana e democratica ad una comunità.
Invito però a riflettere sull’accaduto: questa gesto eclatante è probabilmente il culmine di un malessere più generale e diffuso tra la popolazione, che guarda con apprensione al tema dei migranti, chiedendo risposte concrete e di buon senso, diverse dalle solite posizione ideologiche rifilateci dalla Sinistra in questi anni (accogliamoli tutti a braccia aperte). 
Quanto accaduto ieri in Consiglio Comunale è però anche sintomatico di uno stile amministrativo. Con all’ordine del giorno un tema così “caldo” non vi era neanche un membro della Polizia Locale in sala. Non viviamo in un mondo sereno e beato, dove basta elencare le meraviglie dello Sprar e tutto magicamente va a posto, delle volte è necessario prevenire e vigilare (come è stato fatto in passato) perché alcune situazioni non degenerino. Ringrazio chi presente in sala ha aiutato ad allontanare queste persone, anche se ricordo che alcuni tra i più “infervorati” nel reprimere “l’irruzione”, erano tra coloro che l’anno passato, dopo l’arresto del Sindaco, urlavano e a più riprese interruppero i lavori del Consiglio Comunale, ma forse in quel caso era diverso. Oggi come allora io chiedo solamente una cosa: il rispetto delle regole civili e democratiche, sempre.

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