Allarme rottweiler a Busto, Albani: “Serve responsabilità” Un video per sensibilizzare

BUSTO ARSIZIO – «Faremo un video per sensibilizzare le persone sui corretti comportamenti dei cani più “impegnativi”. Non bisogna improvvisarsi educatori né minimizzare i pericoli». Ad annunciare questa nuova iniziativa è Alessandro Albani, consigliere comunale di Busto Arsizio, appassionato di cani e già attivo sul tema. Un progetto che coinvolgerà due educatori cinofili già noti in città, Martina Ferrario e Leonardo Caputo, e che nasce in seguito alla recente vicenda di via XX Settembre, con l’aggressione da parte di un rottweiler ai danni di un piccolo terrier Jack Russell e del suo padrone, che ha perso un dito. «Episodio increscioso – lo definisce Albani – con conseguenze preoccupanti sia per il cagnolino sia per il padrone». Che diventa l’occasione di aprire una riflessione sui cani ma soprattutto sui loro conduttori.

I cani e i loro padroni

«Non parlo da esperto cinofilo, ma da semplice cittadino appassionato di cani, e faccio un discorso generale, non riferito nello specifico all’episodio di via XX Settembre che conosco solo dai giornali» spiega Alessandro Albani. «Ci sono conduttori consapevoli, conduttori che amplificano i comportamenti dei loro cani (e quindi tendono a “trattenerli” più di quanto sarebbe opportuno) e conduttori che si schierano contro la convinzione collettiva e il pregiudizio che alcuni cani siano più pericolosi e impegnativi». Questi ultimi, se «minimizzano e sottovalutano gli atteggiamenti di particolari razze di cani», come i molossi, possono essere responsabili di «situazioni che possono diventare rischiose per gli altri, come passeggiare senza guinzaglio o senza museruola».

Senso di responsabilità

Dovrebbero invece «usare il buon senso, rispettando le regole e pensando che, con cani così “impegnativi”, si debbano avere particolari accortezze, tra le quali il corretto uso dei finimenti, come la museruola, che deve essere indossata correttamente in modo che il cane non se ne possa liberare». Non sono i cani i “colpevoli”, dunque, ma «il mancato senso di responsabilità, di coscienza e di lucidità nel valutare che la selezione di alcune razze prevede che abbiano determinati comportamenti indotti dall’uomo, come fare la guardia e l’addestramento alla difesa personale»: chi sceglie un cane di questo tipo «deve avere necessariamente un equilibrio personale funzionale a preservare la società dai possibili danni che il cane può arrecare ad altri simili o a persone». Perché il proprietario «è responsabile del benessere del cane, ma anche del suo controllo».

Sensibilizzazione

Ecco perché la vicenda dell’aggressione di via XX Settembre può essere un’occasione per sensibilizzare su questo tema, in particolare «rispetto all’uso e alla scelta dei finimenti, ai primi approcci, all’uso di rinforzi positivi e a dare risposte corrette ad alcuni comportamenti problema che si possono riscontrare durante la crescita». Lo faranno in un video due educatori cinofili professionisti, la bustocca Martina Ferrario, che fa parte del team della Pet Therapy di Carolina Odv, e Leonardo Caputo. E in futuro, a emergenza Covid esaurita, Albani pensa anche di promuovere incontri pubblici sul tema.

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