Il primo volo delle rondini salvate dalla Lipu a Samarate è uno spettacolo

samarate rondini primo volo

SAMARATE – Le avevano trovate minuscole chiuse in un sacco e buttate in un campo lo scorso 18 giugno. Condannate a morte certa da qualcuno senza cuore e senza amore per la vita. A trovare quelle dieci baby rondini erano stati dei ragazzi che (bravissimi) hanno immediatamente contatto la Lipu. «Per fortuna le hanno trovate poco dopo l’abbandono – spiega Stefania Villa, di Lipu Varese – I piccoli erano caldi e non feriti. Si trattava di accudirli e nutrirli sino a quando non fossero stati pronti».

Il volo lo insegnano i volontari

E così è stato. I piccoli sono stati affidati alle cure di Costante Cavallaro, volontario Lipu da 40 anni, colonna portante dell’associazione e referente per Gallarate. Con lui hanno vegliato e nutrito i piccoli Monica Frullichini e Erica Figus. In meno di dieci giorni i piccoli sono diventati forti. Ieri, domenica 28 giugno, hanno spiccato il primo volo. In una stanza ampia e attrezzata per “insegnare” loro come volare. Perché se l’istinto li spinge a spiegare le ali e librarsi è necessario far capire loro dove e come posarsi. Oggi molto probabilmente saranno liberate: la Lipu ha fatto la sua parte, adesso tocca alla natura. «Chi li ha abbandonati in quel sacco – prosegue Villa – Prima ha di sicuro distrutto i loro nidi». Di mamma e papà nessuno conosce la sorte. E allora a fare da genitori e da guida per il battesimo dell’aria ci hanno pensato i volontari Lipu. Questa storia è a lieto fine. Lipu ha scelto di divulgarla per porre l’accento su un problema in crescita.

Sempre più nidi distrutti

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«Quello della distruzione dei nidi di rondini e balestrucci è un fenomeno in costante aumento – spiega Villa – In 20 anni la popolazione di queste due specie nei nostri cieli si è pressoché dimezzata. Distruggere un nido implica la morte dei piccoli. Oppure, se la rimozione avviene dopo la migrazione, implica il non ritorno delle rondini l’anno successivo. Il loro disorientamento. Così perdiamo un patrimonio faunistico prezioso». Distruggere i nidi durante il periodo riproduttivo è, tra l’altro, un reato penale. In tanti ignorano la cosa oppure se ne fregano volutamente convinti di poter risolvere tutto, qualora venissero colti sul fatto, con una multa. Un reato penale, che sì può essere risolto con il pagamento di un’ammenda, in realtà implica molto altro. In caso di condanna resta sulla fedina penale. Una delle conseguenze potrebbe essere, ad esempio, l’essere scartati da un’incarico lavorativo perché ogni azienda pretende la presentazione del certificato giudiziale da parte del candidato. Certificato dal quale trasparirebbe il reato commesso.

Basta un asse per eliminare il guano

I nidi vengono distrutti «Perché la presenza degli uccelli sporca – conclude Villa- Riceviamo decide di segnalazioni di nidi distrutti per questa ragione. Io posso anche capire il problema sporco. Ma la soluzione c’è ed è semplicissima: basta fissare un asse sotto il nido». Così come tutti facevano una volta nelle cascine dove i nidi di rondine erano considerati un patrimonio inestimabile. Il guano cade sull’asse di legno e non per terra. Asse che può essere sostituita o pulita senza alcun danno per rondini e balestrucci. Per tutte queste ragioni l’appello è di contattare immediatamente Lipu o i carabinieri forestali qualora si vedesse qualcuno danneggiare i nidi.

Chiusi in un sacco e condannati a morte. A Samarate salvati 10 piccoli di rondine

samarate rondini primo volo – MALPENSA24