Sangiano, Deborah volerà negli USA per le cure salvavita: c’è il nulla osta di ATS

Il videoappello di Deborah Iori su Corriere.it

SANGIANO – «Morirò se non riesco a volare negli USA entro il 21 gennaio». Ha fatto centro l’appello sulle pagine del “Corriere della Sera” di Deborah Iori, la 44enne di Sangiano affetta da una rarissima sindrome genetica che colpisce in tutto il mondo una trentina di persone: nel tardo pomeriggio di oggi, 14 gennaio, ATS Insubria ha completato l’iter amministrativo dell’autorizzazione e ha dato il nulla osta al trasporto con volo sanitario negli Stati Uniti per le cure.

La nota di ATS Insubria

«A seguito dell’ulteriore documentazione pervenuta in data odierna, ATS Insubria ha potuto concludere l’iter amministrativo previsto dalla normativa vigente e comunicare all’interessata l’autorizzazione necessaria per usufruire delle cure sanitarie all’estero e il nulla osta per il trasporto con volo sanitario negli Stati Uniti». Potrà così tornare a Dallas, all’Enviromental Health Center, per ricevere le cure specialistiche salvavita di cui ha assoluta necessità per poter vivere.

Il caso

Deborah Iori sull’aereo dell’Aeronautica Militare lo scorso marzo

Deborah Iori, 44 anni, aveva scritto alle massime autorità, un appello rilanciato sulla stampa nazionale grazie all’associazione Luca Coscioni, per ottenere l’autorizzazione a recarsi negli Stati Uniti come fa ogni anno per potersi curare. A marzo 2020, durante la prima ondata della pandemia Covid, era riuscita a raggiungere Dallas grazie ad un volo militare del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare italiana. Quest’anno invece la procedura per attivare il volo di Stato era in ritardo, così Deborah ha temuto di non fare in tempo ad arrivare al centro specializzato dove è in cura entro il 21 gennaio, quando aveva fissato l’appuntamento per la terapia.

Il volo di Stato

Inizialmente, come hanno spiegato dall’associazione Luca Coscioni, le era stato risposto di usare un volo di linea. «Una procedura impossibile. Nessuna tra le più importanti compagnie aeree di voli commerciali può, infatti, garantire il rispetto delle condizioni richieste dalla sua situazione medica: necessità di corretta refrigerazione di farmaci per molte ore, impossibilità di trasportare alcune terapie specifiche, necessità di ossigenoterapia e alimentazione speciale, mancanza di assistenza sanitaria in caso di emergenza, e ovviamente alto rischio di contagio da coronavirus». Senza un volo di Stato, sarebbe andata «incontro a morte certa», come aveva ammesso la stessa Deborah Iori.

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