Saranno i francesi a riportare la luce a Busto. A2A permettendo e salvo ricorsi

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BUSTO ARSIZIO – A2A permettendo, saranno i francesi ad accendere la luce a Busto Arsizio e porre fine a un lungo periodo di buio fatto di lampioni spenti e lampade così vecchie che nemmeno più esistono sul mercato e non si possono sostituire. Il botto dell’illuminazione pubblica arriva proprio nel giorno di San Silvestro, quando da Palazzo Gilardoni è arrivata la notizia dell’esito del bando del progetto di finanza relativo alla riqualificazione dei punti luci della città.

Una francese, ma non la Engie

L’offerta migliore è arriva dalla Francia. Ma non è stata la Engie (colosso transalpino dell’energia che per prima aveva mostrato interesse ai lavori, ma che non ha poi presentato l’offerta) a metterla sul tavolo, anzi nella busta, bensì la Citelum S.A., con sede a La Défense-Cedex di Parigi e con una sede secondaria a Milano. Una proposta che è risultata più vantaggiosa del 14 per cento rispetto a quanto presentato da A2A, la quale ha di fatto redatto il progetto di finanza. E che, in quanto “mandante” potrebbe ora esercitare il diritto di prelazione per eseguire i lavori, ma sulla base economica fissata dalla concorrente francese.

I costi della luce

La presa in carico dell’intera rete bustocca di illuminazione, per 19 anni, è stata stimata economicamente dalla Citelum in 24 milioni e 589 mila euro. E il ribasso del 14 per cento si è riverberato anche sul canone che Palazzo Gilardoni dovrà versare ogni anno ai francesi e che ammonta a 1 milione 454 mila euro. All inclusive. Ovvero gestione del servizio di illuminazione pubblica, ma anche riqualificazione degli impianti di illuminazione, secondo quanto precisato nel progetto definitivo presentato in sede di gara.

Lavori al via ma non subito

Ora che le buste sono state aperte, la ditta che si è aggiudicata il project dovrà redarre nei prossimi 50 giorni il progetto esecutivo, il quale, una volta approvato, farà scattare il timing per la realizzazione dei lavori, che dovranno avvenire entro 260 giorni dall’approvazione.

A2A permettendo. Come prevede il project financing, infatti, l’impresa che ha presentato la progettazione di base sulla quale è stato espletato il bando ha il vantaggio di godere del diritto di prelazione. Che, sulla base economica approvata (e ribassata), potrà far valere entro le prossime due settimane. Ma anche lasciar cadere. A quel punto però la Citelum dovrà riconoscere ad A2A le spese affrontate per la predisposizione della proposta fatta. E i lavori all’ormai carente illuminazione pubblica, salvo ricorsi, potranno finalmente iniziare. E Busto tornare a essere illuminata.

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