Saronno, dottor morte: Gip deciderà nei prossimi giorni su 14 decessi sospetti

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SARONNO – Il Gip di Busto Arsizio Piera Bossi deciderà nei prossimi giorni se rinviare a giudizio o meno Leonardo Cazzaniga, ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno già condannato all’ergastolo per aver ucciso pazienti in corsia, per ulteriori 14 casi di morti sospette in reparto, in particolar modo a seguito dell’opposizione all’archiviazione presentata dai familiari di uno dei pazienti deceduti in ospedale. L’udienza si è svolta oggi, martedì 6 luglio, in tribunale a Busto Arsizio con Cazzaniga presente. La morte sospetta è quella dell’imprenditore saronnese Romano Venturi, titolare di una ditta di componentistica di acciaio, morto a 62 anni il 27 dicembre del 2010.

Cazzaniga in tribunale a Busto

L’allora procuratore capo di Busto Arsizio Gianluigi Fontana, a seguito del prosieguo delle indagini a carico dell’ex medico, aveva chiesto per lui l’archiviazione da tutte le accuse. Una decisione che Fontana ha basata sul parere dei consulenti (tre quelli che firmarono la Ctu) che non riuscirono a stabilire se il rapido aggravarsi delle condizioni di Venturi fosse antecedente o posteriore alla somministrazione di cinque fiale di morfina. Al paziente, pochi minuti dopo, era stata somministrata anche un’iniezione di Ipnovel il cui principio attivo è il midazolam. Il sovraddosaggio di morfina e midazolam era, secondo gli inquirenti, la firma dell’angelo della morte Cazzaniga.

La decisione nei prossimi giorni

«Nell’udienza di oggi il giudice si è riservato, nessun altro dei familiari si è opposto all’archiviazione», ha detto Ennio Buffoli, difensore di Cazzaniga assieme al collega Andrea Pezzangora, «avremo notizie nei prossimi giorni». La difesa sostiene che la rapida agonia che ha condotto Venturi alla morte fosse iniziata prima delle iniezioni sospette. Il Gip Bossi si è riservato.

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