«I profughi non sono clandestini». Seconda condanna per la Lega di Saronno

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SARONNO – Ha “carattere discriminatorio” l’espressione “clandestini” usata dalla Lega Nord per definire in alcuni manifesti, appesi nell’aprile 2016 a Saronno, i richiedenti asilo. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano (come riporta Repubblica) che ha confermato la sentenza di primo grado con cui il Tribunale, accogliendo il ricorso dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e del Naga, aveva condannato il Carroccio a versare 5mila euro di risarcimento.

Non fu espressione di libero pensiero politico

La vicenda risale all’aprile 2016, quando a Saronno era previsto l’arrivo di un piccolo gruppo di richiedenti asilo nell’ambito della redistribuzione territoriale decisa dall’allora ministro degli Interni Angelino Alfano. La Lega locale insorse tappezzando la città di manifesti gialli con la scritta “Saronno non vuole clandestini“. Definizione che per a seconda volta è stata ritenuta “discriminatoria” dal Tribunale civile di Milano. La seconda sconfitta per la Lega saronnese è arrivata ieri, mercoledì 5 febbraio. Il giudice ha respinto la tesi difensiva del partito in base alla quale i manifesti rappresentavano l’espressione di un libero pensiero politico. Per il magistrato la libertà di espressione di un pensiero politico «deve essere necessariamente bilanciata con il rispetto e la tutela della dignità delle persone alle quali è fatto riferimento».

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