Saronno, ricatto sessuale al sacerdote: parla la vittima. Ma l’imputato è latitante

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SARONNO – Ricatto sessuale al sacerdote: la vittima sentita oggi, giovedì 10 febbraio, in aula davanti al collegio presieduto da Rossella Ferrazzi il prete, all’epoca in servizio a Saronno, ha ricostruito l’accaduto. Imputato è un giovane tunisino arrestato, insieme ad un complice marocchino che ha seguito altro iter giudiziario, nell’ottobre del 2017.

Tre anni di estorsioni

Nel maggio 2017 il sacerdote, dopo aver subito un’aggressione da parte del marocchino, si era rivolto ai carabinieri della compagnia di Saronno denunciando di essere vittima da tre anni di estorsione da parte di due stranieri ai quali nel corso degli anni aveva avuto modo di offrire assistenza. Il religioso aveva ammesso di aver avuto una frequentazione intima con i due giovani che avevano preso poi a ricattarlo minacciandolo di rivelare fatti privati e potenzialmente lesivi per il sacerdote.  In tre anni i due avrebbero estorto al religioso oltre 11mila euro. Il prete ha smesso di pagare e i due l’hanno aggredito. L’indagine dei carabinieri ha portato, tramite pedinamenti, analisi della documentazione bancaria, controlli di telefonini e computer compresi quelli in uso al sacerdote, a identificare i due stranieri.

Imputato in fuga

Dopo l’arresto del 2017 il tunisino oggi a processo in sede dibattimentale è stato ristretto agli arresti domiciliari in un centro di accoglienza straordinaria dal quale è riusciti a fuggire sparendo nel nulla. Il tunisino è tuttora latitante. La sentenza è fissata per il prossimo 31 marzo.

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