Corruzione a Golasecca, dopo i patteggiamenti l’opposizione chiede le dimissioni 

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GOLASECCA – «Avranno la dignità di dimettersi?». Ha la voce di Matteo Maggioni, esponente della lista civica d’opposizione “Golasecca Tradizioni e futuro”, la prima reazione politica ai patteggiamenti concordati ieri, 9 febbraio, con la procura di Busto Arsizio nell’ambito dell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta emersa a maggio 2021.

Chi si dimette? 

«A inizio indagini – ricorda Maggioni sui social – il sindaco aveva minacciato di querelare per diffamazione colui che aveva fatto l’esposto alla procura. Adesso patteggiano. Intanto Golasecca sprofonda». L’esponente di minoranza si aspetta dunque che qualcuno in maggioranza faccia un passo indietro. A partire da Cinzia Chierichetti, consigliere comunale e presidente della Commissione per il Piano di governo del territorio, che ha concordato con il pm Nadia Calcaterra un anno e otto mesi (con derubricazione da corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio a corruzione per l’esercizio della funzione). Per scrivere la parola fine si attende soltanto che il giudice ratifichi le pene, ma secondo la minoranza è evidente già da ora che una richiesta di patteggiamento diventi inconciliabile con la sua attività istituzionale. 

Lui lo ha già fatto 

E’ quanto meno singolare che a richiedere le dimissioni sia l’unico che dall’inizio del mandato le ha date. Maggioni infatti, candidato alle Amministrative 2020, è risultato il più votato della lista civica guidata dall’ex sindaco Madì Reggio. Ma anziché rappresentare con orgoglio dai banchi d’opposizione la comunità locale, onorando il mandato che gli elettori gli hanno conferito, al primo consiglio comunale non si è nemmeno presentato, risultando assente ingiustificato. Ma non solo. A un mese dalle elezioni ha rassegnato le proprie dimissioni. Un atteggiamento non certo paragonabile ai fatti che stigmatizza, ma vista così non pare proprio un fulgido esempio di rispetto per le istituzioni. 

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