CANEGRATE – «Diabolicamente perfetto»: così l’Amministrazione comunale definisce sulla sua pagina social il «tempismo» della Blufer-Ansor di Canegrate. Il 30 giugno è scaduto il blocco dei licenziamenti e l’indomani, 1° luglio, erano già pronte le lettere di licenziamento per 4 dipendenti: Norma, Alessandro, Alioune e Marco. Ieri, venerdì 2, i lavoratori hanno ricevuto la visita presso l’azienda (nella foto) di alcuni rappresentanti sindacali della Fiom Cgil, del vicesindaco Matteo Modica e dell’assessore Edoardo Zambon.
Sindacato: «Nessun sostegno dell’azienda ai lavoratori»
Ansor è un’azienda storica di Canegrate, produttrice di interruttori e centraline elettriche per marchi famosi come Maserati. Secondo i lavoratori, l’impresa ha ancora notevoli potenzialità ma forse sta delocalizzando, come dimostrerebbe lo spostamento degli stampi dal capannone sito in via Adige, inagibile dopo l’incendio del 4 gennaio.
«La storia di Ansor – prosegue la nota dell’Amministrazione comunale – è tutta luci e ombre, come quelle che si allungano appunto sulla recente vicenda dell’incendio che il 4 gennaio ha danneggiato il capannone paralizzando (forse) la produzione. Il sindacato, che impugnerà i licenziamenti, fa notare che la proprietà ha scelto di non provare nemmeno a tentare il ricorso alla cassa integrazione (peraltro già chiesta in colpevole ritardo durante il periodo Covid) e in certi casi ha colpito lavoratori prossimi alla pensione.
«La storia di Norma, Alessandro, Alioune e Marco s’intreccia con tante vicende simili, in tutta Italia. Abbiamo ascoltato con rispetto questi quattro canegratesi e il racconto della loro vita in azienda: molto più di un semplice luogo di lavoro, una famiglia dispersa e un patrimonio di conoscenze frantumato. Alla solidarietà di facciata che nulla porta in dote a chi subisce un’ingiustizia – conclude la giunta Colombo – preferiamo informare sulla loro storia. Valuteremo che strumenti abbiamo per offrire loro un aiuto concreto».
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