Scout, ultimo rifugio per i ragazzi

Prosegue il viaggio di M24 nelle realtà cattoliche. Mentre gli oratori soffrono, l'Agesci cresce e a Olgiate Olona nasce un nuovo gruppo

Posando lo sguardo sulle comunità cattoliche intorno a Malpensa non si può fare a meno di notare il fenomeno dello scautismo AGESCI che con 184.769 ragazzi iscritti nel 2018 ed oltre 32.000 volontari in tutta Italia non solo non è un fenomeno trascurabile, ma ha addirittura visto una crescita formidabile negli ultimi anni: dal 2013 in poi oltre 8.000 giovani hanno aderito al movimento, confermando il dato in costante salita a livello nazionale e anche locale.

Nuovo gruppo scout ad Olgiate Olona

A conferma del dato nazionale e del costante successo della proposta educativa sempre attuale degli scout, nella nostra zona lo scoutismo resiste al logorio del tempo. Anzi è in aperta controtendenza rispetto al costante allontanamento dei giovani dagli ambienti tradizionalmente cattolici come chiese ed oratori. E fa registrare nell’ultimo anno l’apertura di un nuovo gruppo ad Olgiate Olona, che si va ad aggiungere ai tre gruppi di Busto Arsizio ed a quelli di Gallarate e Somma Lombardo già esistenti da anni.

L’AGESCI, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, e più in generale il movimento scout fondato da Baden Powell nel 1907, non va confusa con altre organizzazioni simili: essa fa parte a pieno titolo del mondo cattolico internazionale e non solo per il richiamo al cattolicesimo, ma soprattutto perché la condivisione delle sue forti basi etiche con la religione cristiano-cattolica spinsero il suo fondatore a collocarlo fin dal principio entro questo confine. Permeati di questri valori, i gruppi scout hanno ben resistito all’evoluzione sociale moderna e tecnologica, forse perché la metodica della loro proposta educativa, pur mantenendo saldamente le proprie radici e principi, è stata in grado di adeguarsi ai tempi in un ambiente di laici e ha saputo confrontarsi con il cambiamento delle modalità e dei luoghi di comunicazione sociale.

Oratorio o campo scout?

In passato una comunità scout poteva apparire molto simile ad un oratorio, vale a dire un luogo per i giovani, tanto che la nascita dell’associazione scout cattolica in Italia dovette ritardare a causa di una iniziale diffidenza del Papato nei confronti di questo fenomeno, che pareva essere in competizione con esso e spesso utilizzava gli stessi spazi temporali, come domeniche e festivi. La diffidenza iniziale fu vinta solo tardivamente come necessaria risposta della Chiesa al rapidissimo dilagare del movimento non-cattolico. La vera differenza fra i due fenomeni, cioè fra oratori e scout, fu fin dall’inizio la diversa impostazione del loro “centro di gravità”: negli scout era, ed è rimasto, il capo scout e la sua “comunità di capi”, un gruppo di educatori assistiti da uno o più sacerdoti, mentre nell’oratorio tutto gravitava intorno alla sola figura del sacerdote che poteva in qualche caso avvalersi del supporto marginale di uno o più assistenti laici. Proprio questa differenza, cioè una leadership laica, ha inciso a favore dello scoutismo, contrariamente, invece, a quanto è accaduto nelle realtà oratoriane: la sempre maggiore indisponibilità di sacerdoti, specialmente giovani, nelle parrocchie, è probabilmente stata una delle ragioni dello svuotamento degli oratori.

L’ultimo rifugio

I gruppi scout, quindi, potendo disporre di un metodo educativo non basato sull’anteposizione della fede alla proposta formativa, hanno creato e mantenuto un ambiente spirituale nel quale diventare adulti, ma hanno anche saputo evolversi, modificando strumenti e metodi di comunicazione per adattarsi alle nuove esigenze dei tempi. Nei gruppi scout cattolici il sacerdote, o assistente ecclesiastico, è “solo” il cuore dell’associazione e non la sua testa. Lo scautismo quindi, pur muovendosi sul terreno di fede cattolica, non deve tuttora essere inteso come alternativa all’oratorio, ma eventualmente come un compagno di percorso: i due luoghi, la sede scout e la chiesa, non sono sovrapponibili, anche se, nella carenza di proposte da parte della seconda, l’esperienza e l’ambiente scout possono oggi essere visti come una sorta di ultimo rifugio educativo per chi cerca un ambiente sano e protetto.

Pierluigi Pennati