Sequestrate a Malpensa le mascherine importate da Irene Pivetti

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MALPENSA – Frode nell’esercizio del commercio. E’ l’ipotesi di reato su cui sta lavorando la procura di Savona su una partita di mascherine sequestrate a Malpensa e fatte arrivare dalla Cina dalla Only logistics Italia srl di cui è amministratrice unica Irene Pivetti. L’ex presidente della Camera dei deputati era presente all’arrivo del materiale sanitario alla Cargo city, risalente ad alcune settimane fa.

Il sequestro a Malpensa

La vicenda ha inizio ai primi di aprile, quando la Protezione civile firma con la società di Pivetti un contratto per la fornitura di 15 milioni di mascherine, al prezzo di 30 milioni di euro. Buona parte dei dispositivi di protezione individuale vengono sequestrati dalla Guardia di Finanza di Malpensa.
L’inchiesta parte invece dal sequestro di mascherine Fpp2 in una farmacia a Savona con il marchio CE contraffatto. E si sarebbe scoperto che la società che li distribuisce in Italia è quella che fa capo alla Pivetti. Ma la Procura, guidata dal procuratore Ubaldo Pelosi, continua ad indagare per risalire fino al produttore e ai primi distributori.

La posizione di Pivetti

«Si pensa che una persona che ha fatto politica vent’anni fa non possa fare l’imprenditrice: se il mio cognome fosse Rossi non sarebbe successo nulla», è lo sfogo amaro di Irene Pivetti. «La mia società ha iniziato a importare questa partita sulla base della legislazione prevista dal decreto legge del 2 marzo, che poi è stata recepita in senso assai restrittivo nel “Cura Italia”. Noi abbiamo rispettato quanto previsto dal contratto con la Protezione civile, soltanto che poi le regole sono cambiate in corsa, affidando all’Inail la competenza di certificare i dispositivi di protezione».

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