SESTO CALENDE – Si spacca la maggioranza di Sesto Calende dopo la decisione del sindaco Giovanni Buzzi di estromettere dalla giunta l’assessore Nicolò Grì, unico rappresentante di Lombardia Ideale all’interno dell’esecutivo. Al suo posto entra il consigliere comunale Claudia d’Onofrio. Una decisione che induce la lista civica che fa riferimento al governatore Attilio Fontana a uscire dalla maggioranza.
Si tratta del secondo cambio in giunta in poco più di un anno, dopo l’avvicendamento tra Roberta Colombo e Angela Menin.
Revoca imposta
E’proprio Lombardia Ideale a comunicare la decisione di Buzzi, il classico fulmine a ciel sereno che secondo il consigliere comunale Simone Pintori (Lombardia Ideale) ha un mandante, ovvero l’ex sindaco e attuale capogruppo di maggioranza Marco Colombo (Lega).
«Prendiamo atto, con stupore, dal sindaco Giovanni Buzzi, della richiesta da parte del capogruppo di maggioranza Marco Colombo, della revoca del mandato all’assessore Nicolò Gri (Sport, Istruzione, Comunicazione)», spiega Pintori. «Revoca imposta da una parte politica senza nessun tipo di motivazione comprovata, scoprendo poi la nomina in giunta della consigliera comunale Claudia d’Onofrio, che sedeva in consiglio comunale in quota Lombardia Ideale e quindi la conferma evidente del suo passaggio tra le file della Lega».
Lombardia Ideale in opposizione
Secondo Pintori si tratta di «una proposta mai discussa al nostro interno che ovviamente ci ha lasciato delusi nello scoprire che si usino i rapporti consolidati tra i due movimenti (Lega e Lombardia Ideale), fino a livello regionale, per propri appagamenti o per cercare di creare spaccature con l’arroganza di qualcuno». E ancora: «Probabilmente questa scelta di allontanarci dalla maggioranza deriva anche da un nostro non condividere alcune posizioni e decisioni riguardanti modi di fare politica e tanto difesi in consiglio comunale dal consigliere Colombo. Il nostro percorso in questo mandato, che ci vede allontanati dalla maggioranza, proseguirà rispettoso del programma elettorale per il quale ci siamo fatti votare, verificando che tutto prosegua in maniera lineare, continuando a prendere le distanze su fatti e avvenimenti che non coincidono col nostro modo di interpretare l’amministrazione locale e il fare politica».
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