Sesto, già battaglia sul bilancio. «Aumenti di tasse 12 volte i minori trasferimenti»

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SESTO CALENDE – «Aumenti non giustificati». Così il gruppo consiliare d’opposizione Insieme per Sesto boccia la «raffica di aumenti tributari e nuove tasse» annunciata dalla maggioranza che governa Sesto alla vigilia della riunione della commissione bilancio.  Al gruppo guidato in aula da Giancarlo Rossi non convince in particolare la giustificazione messa in campo dall’amministrazione Buzzi, legata al «progressivo impoverimento dei trasferimenti dello stato ai Comuni».

«La giustificazione non regge»

sesto rossi insieme per sesto elezioniUna motivazione che, per Insieme per Sesto, «non quadra e non regge alla prova dei numeri». Perché infatti «la previsione per il 2020 è di un aumento di entrate tributarie (tasse) pari a 765.836 euro, una cifra ben più di 12 volte superiore rispetto alla minore previsione di entrate da trasferimenti: 51mila euro sulle somme accertate l’anno scorso 2019». Secondo il gruppo di opposizione, «le parole del Sindaco Buzzi sono smentite dagli atti della Ragioneria che nel DUP (Documento Unico di Programmazione) attesta che negli ultimi anni le entrate da trasferimenti sono costantemente aumentate: da euro 1.126.304 nel 2016 a euro 1. 513.672 euro accertati nel 2019, mentre nel 2020 il Bilancio di Previsione prevede per questa voce una entrata di 1.482.040, inferiore di poco allo scorso anno, ma molto superiore ai bilanci degli ultimi tre anni».

Sarà battaglia in consiglio

E allora? Si annuncia battaglia a tutto campo in consiglio comunale. Insieme per Sesto contesta anche altri due aspetti. Il primo è che «quando nel maggio scorso il sindaco Buzzi ha chiesto il voto dei sestesi nel suo programma non ha parlato di questa necessità che non poteva non aver presente dato il suo ruolo precedente (vicesindaco sotto Marco Colombo, ndr)». E poi, ancora, la mancanza di «quella trasparenza e ricerca di dialogo» che la giunta Buzzi «aveva promesso all’insediamento», dato che a poche ore dalla convocazione della commissione bilancio i consiglieri di minoranza «non avevano ancora ricevuto e non conoscevano il contenuto e le modalità degli aumenti annunciati». Infine l’affondo: una maggioranza che «si dichiara “Lega delle libertà”  dovrebbe ben sapere che tra i principi base del liberalismo vi è quello di non toccare le tasche dei cittadini senza prima informarli e coinvolgerli nelle decisioni».

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